Tre volte Sindaco e due volte Vice. E’ con questo biglietto da visita che per le comunali in programma domenica 3 e lunedì 4 ottobre, a Laghi si propone ancora una volta Ferrulio Angelo Lorenzato che ai due mandati interi da Vice ne avrebbe compiuto un terzo invece interrottosi il 26 novembre scorso a causa del decesso del Sindaco Giovanni Antonio Sella.
Una candidatura che ha il sapore della missione quella di Lorenzato, 67enne sposato con Adriana, due figli e tre nipoti che sono il suo vanto più grande. Per oltre quarant’anni operaio specializzato ai trattamenti termici in una nota azienda della Valle dell’Astico, Lorenzato viene da un periodo non facile a causa di alcuni problemi di salute fortunatamente superati che non l’hanno peraltro mai scoraggiato dal scendere in campo anche per questa tornata elettorale.
Cosa l’ha convinta a candidarsi per il suo paese e a prendersi ancora una volta questa responsabilità se sarà eletto Sindaco?
“La prima volta che sono stato eletto Sindaco, nel 1995, avevo quarant’anni: ho sempre pensato che se vuoi bene al tuo paese devi fare qualcosa. Mi impegno anche stavolta per portare la mia esperienza e aprire un varco ai nostri giovani: in lista su 10 candidati, 7 hanno meno di 40 anni e ci sono anche alcuni under 30. Il futuro è nelle loro mani , ma bisogna accompagnarli e non far mancare loro il nostro supporto, mi considero un po’ il pozzo al quale attingere”.
I suoi punti forti. Quali saranno i suoi primi impegni una volta eletto Sindaco?
“Ammontano ad oltre due milioni i lavori appaltati, sintomo del fatto che nonostante le difficoltà e la morte del nostro Gianni, non abbiamo battuto la fiacca. L’impegno si concentrerà sul miglioramento dei servizi per i nostri cittadini che devono sapere che cercheremo di agevolarli ancora una volta con una tassazione il più leggera possibile. Dal punto di vista opere, sicuramente il potenziamento dei laghetti come attrazione turistica: un turismo compatibile col territorio e rispettoso di chi lo vive, ma quella è la nostra risorsa più grande e possiamo fare ancora molto”.
Laghi è un paese molto piccolo, vittima come tante realtà montane di un progressivo spopolamento. Mi dica, perché vivere a Laghi e cosa fare per invogliare nuove residenze?
“Laghi è il mio paese, non posso che parlarne bene ed esserne fiero. Ma se vogliamo mantenere qui gli attuali 130 residenti e possibilmente portarne altri, dobbiamo operare scelte coraggiose. Come comune di confine, anche se di seconda fascia, possiamo ottenere cospicui finanziamenti: vista la tranquillità della nostra valle, l’idea sarebbe di costruire una casa di cura o di riabilitazione. Questo procurerebbe posti di lavoro con personale della struttura che potenzialmente, anche in virtù di prezzi dei nostri immobili particolarmente favorevoli, potrebbe decidere di stabilirsi qui”.
Marco Zorzi