Conto alla rovescia per Arsiero e Tonezza, che si apprestano a diventare il primo comune fuso dell’Alto Vicentino. A ratificarlo sarà domenica prossima il referendum popolare, al quale saranno finalmente chiamate con una storica decisione per il sì o per il no le due cittadinanze di 3 mila e di 500 abitanti.
Il sindaco di Arsiero Tiziana Occhino ha voluto dissipare le ultime perplessità ospitando lunedì sera il sindaco di Longarone Roberto Padrin durante un incontro pubblico nella sala del municipio, che ha spiegato al numeroso pubblico presente la propria esperienza sulla fusione iniziata nel 2014 con il vicino comune di Castellavazzo. Una esperienza vissuta tra benefici economici e difficoltà organizzative nella quale trionfano nettamente i primi, ma che non ha impedito il riaffiorare, soprattutto dai cittadini tonezzani, di quel timore sempre presente di sentirsi destinati a diventare solo una appendice di Arsiero, accelerando pericolosamente la crisi sociale che gli sta allontanando sempre più dai fasti turistici degli anni passati.
Sindaco, ormai siamo in dirittura di arrivo. Facciamo un piccolo riassunto di quello che è stato tutto il processo di fusione, iniziato ormai più di due anni fa…
‘Certo. L’iter per la fusione è iniziato a giugno del 2016 con le delibere di consiglio di Arsiero e di Tonezza del Cimone in cui si chiedeva alla Regione di accettare la proposta di fusione. Al vaglio della prima commissione regionale, della giunta regionale e della provincia di Vicenza il progetto è stato accolto sempre con voti unanimi e favorevoli, ad indicare che il tema del riordino istituzionale dei piccoli enti è trasversale alla politica di partito, e convince tutti. La Regione ha finanziato uno studio di fattibilità redatto da esperti esterni ai due comuni che ha messo in luce gli aspetti positivi, i risparmi possibili, la riorganizzazione futura del nuovo comune e i vantaggi economici. Dopo i numerosi incontri pubblici di informazione e approfondimento, la Regione ha ora indetto la data del referendum il 17 dicembre 2017 dal cui esito dipenderà la creazione o meno del nuovo comune unico’.
Dopo tutti gli incontri che avete fatto, l’ultimo proprio lunedì con il sindaco di Longarone, siete riusciti a ‘misurare’ cosa vogliono i cittadini? Possiamo azzardare una ipotesi per il sì?
‘E’ molto difficile misurare la volontà dei cittadini. Se a Tonezza si è creato il comitato del no, ad Arsiero il profilo si è mantenuto per così dire anonimo, senza uno sbilanciamento sul sì o sul no al referendum, la sensazione è che ci sia ancora un po’ di legittima diffidenza essendo il processo nuovo, importante e definitivo. Sicuramente la convinzione è che perdere questo treno potrebbe comportare un futuro incerto e non facile da affrontare visti i continui tagli al personale e alle risorse e il continuo aumento degli adempimenti burocratici che rendono ‘pesante’ la gestione della macchina amministrativa e la sostenibilità dei servizi al cittadino’.
Per quanto riguarda i finanziamenti che arriverebbero da Stato e Regione dopo la fusione, ci sta qualche legittimo dubbio?
‘Nessun ragionevole dubbio. Gli incentivi alle fusioni sono esplicitamente previsti sia nelle legge regionale che nella legge nazionale; quindi il governo o la giunta regionale non possono eliminarli di propria iniziativa. Nel corso degli ultimi anni, inoltre, la percentuale di contributi straordinari prevista dallo Stato è sempre aumentata, passando dal 20% al 40% e poi al 50% dei trasferimenti ricevuti dallo Stato nell’anno 2010. Da poco si passerà al 60%, quindi potremmo verosimilmente affermare che prenderemo di più di quanto abbiamo fin qui stimato, segno che lo Stato ogni anno investe sui comuni che vogliono fondere spontaneamente. Potrebbe però accadere andando avanti che gli incentivi subiscano un piccolo ribasso percentuale, qualora le somme previste non fossero sufficienti per coprire l’assegnazione dei contributi a tutti i comuni italiani nati dalla fusione. Tradotto: chi prima arriva meglio alloggia! Per restare in Veneto, ad oggi tutti i Comuni nati da fusione stanno ricevendo i contributi straordinari e in alcuni casi li hanno visti aumentare rispetto alle previsioni, vedi Longarone. In conclusione questa potrebbe essere la provocazione: è meglio ‘rischiare’ di perdere in dieci anni qualche migliaia di euro dei quasi 5 milioni previsti più i risparmi del nuovo ente e il blocco dei tagli dei trasferimenti, o dire no a tutti questi vantaggi economici in partenza?’
Parliamo del nome del nuovo comune. Carrè e Chiuppano stanno pensando ad un sondaggio tra i cittadini per sceglierlo. Asiago-Tonezza è definitivo?
‘Il nome è stato mantenuto uguale per dimostrare la volontà di mantenere inalterate le due realtà di partenza, salvaguardando le rispettive identità nei municipi da intendersi come organi distinti dentro il nuovo comune con il mantenimento anche delle aperture delle singole sedi municipali sui territori. In futuro, quando anche altri enti limitrofi decideranno di aggregarsi, si potrà pensare ad un nuovo nome inclusivo di tutti, che indichi una zona più ampia, come auspichiamo succeda’.
Definiamo il vantaggio maggiore per il paese se i due comuni si fonderanno…
‘Sono molte, difficile individuarne una fra tutte. Partiamo dai vantaggi economici aggiunti, alla diminuzione delle imposte, da un progetto condiviso sul territorio di sviluppo alla permanenza dei servizi ai cittadini, soprattutto giovani e anziani altrimenti in forte rischio, dalla disponibilità di sedi aperte per più tempo e personale più specializzato che risolva i problemi dei cittadini alla salvaguardia della rappresentatività sul territorio (altre forme di aggregazione tra molti enti non garantiscono voce sufficiente al territorio) e su scala più vasta perché a livello locale ogni società di cui il comune fa parte sta fondendo (Avs per l’acqua, Ava per la gestione dei rifiuti, Impianti Astico ancora per l’acqua e le energie pulite). In pratica, semplificando molto, sono convinta di poter affermare che senza la fusione l’identità e l’autonomia dei nostri paesi rimarranno parole vuote e continueremo a lamentarci che le tasse pagate dai nostri cittadini vanno in buona parte allo Stato: la fusione inverte esattamente questa tendenza e lascia sul territorio i soldi dei contribuenti’.
Definiamo invece il dubbio più grande….
‘In tre anni che mi occupo di fusione, pur essendo partita con le legittime diffidenze, non ho maturato nessun fondato dubbio che il processo non sia valido, propositivo e guardi avanti con coraggio. Nessun dubbio quindi ormai e il fatto che sul territorio sempre nuovi enti (Carrè-Chiuppano, Malo-Monte di Malo, solo per citare i più vicini) si interroghino sulla fusione non fa che confermarmi che non ci sono motivi sostanziali per dire no alla fusione’.
Ma il cittadino ‘medio’ si chiede: cosa cambierà dopo la fusione per un arsierese o un tonezzano?
‘Avranno un ente di riferimento più organizzato ed efficiente, tradotto: potranno avere più risposte, in minor tempo e più efficaci. Carta di identità, documenti, indirizzi resteranno invariati, ognuno continuerà a fare la propria vita nel proprio tessuto sociale, rimarranno i municipi di riferimento e la vita delle associazioni e delle aggregazioni non subirà sconvolgimenti perché nessuna di esse sarà ‘obbligata’ a fondersi… certo non ci saranno più due sindaci con le mani legate da tirare per la giacchetta, ma soltanto uno con le mani decisamente più libere’.
Parliamo di elezioni dopo la fusione. E’ intenzionata a rimetterti in gioco come sindaco?
‘Le rispondo con una provocazione: una volta fusi i comuni ci sarà sicuramente un difficile tempo di rodaggio, come sempre accade quando si costruiscono cose nuove, ma poi gli uffici organizzati, i soldi a disposizione e l’eliminazione di vincoli e pensieri relativi per esempio al personale da sostituire permetteranno al futuro sindaco una tranquillità e delle possibilità di azione che io in questi anni ho potuto solo sognare… La fusione è il nostro obiettivo per ora e il cittadino deve votare con la consapevolezza che non è una proposta del sindaco simpatico o antipatico, ma un’occasione irripetibile per l’ente e il suo futuro’.
Tiziana Occhino sarà a disposizione dei cittadini ancora nella giornata di giovedì fino alle 19.30 in municipio per gli ultimi chiarimenti.
Marta Boriero