Prima la Madonna distrutta a Malo, ora presa di mira quella di Arsiero. Nel 2023 era accaduto a Valdastico un episodio di furto della Madonnina di Forni, mai più tornata al suo post.

“Il danneggiamento della statua di Sant’Antonio, ritrovata decapitata all’interno della chiesa di Scalini, frazione di Arsiero, rappresenta l’ultima di una lunga serie di vandalismi contro i simboli della nostra tradizione. Mi riferisco al furto della statua della Madonna avvenuto a Forni nel 2023. Ma non sono mancati altri episodi, sempre nelle vallate dell’Alto Vicentino e altrove. Purtroppo, questi atti vanno a colpire non solo un importante oggetto che è simbolo religioso, ma anche l’immagine collettiva da esso tramandata alle nostre comunità”. Queste le parole con cui il consigliere regionale della Lega-Liga Veneta, Andrea Cecchellero condanna l’episodio.

“Oltretutto, è inaccettabile che ciò avvenga tra le comunità alpine dell’Alto Vicentino, sempre distintesi per l’accoglienza, il rispetto, la solidarietà e l’altruismo nel segno del Leone di San Marco. Un leone presente ovunque nelle nostre vallate, quasi a vigilare il territorio. Se poi le indagini dovessero confermare l’origine straniera dei responsabili, allora si aprirebbe un filone sui problemi d’integrazione. Certo, i Carabinieri della locale stazione stanno facendo il proprio lavoro. Ma, nel mentre- sottolinea il consigliere- condanno senza appello questo atto spregevole e insensato, esprimendo solidarietà alla comunità colpita. E invito a supportare le stesse Forze dell’ordine ove possibile, in modo da porre fine al più presto ad azioni che minano la serenità del territorio”, conclude Cecchellero.

Nella giornata di ieri, il caso di Arsiero è stato al centro del lavoro di Erik Pretto, che si dice preoccupato per gli ormai troppi episodi che stanno interessando la provincia di Vicenza e sui quali si spera si rintraccino al più presto i delinquenti:  “Nel tardo pomeriggio dello scorso sabato è stata brutalmente vandalizzata la chiesetta di Scalini di Arsiero. I sospettati, tre giovani probabilmente di origine africana secondo quanto raccontano alcuni testimoni, si sarebbero introdotti nel luogo sacro sfondando la porta di ingresso a spallate, per poi distruggere arredi, suppellettili, candelabri e vetrate, arrivando ad abbattere e decapitare la statua di Sant’Antonio con il Bambin Gesù, acquistata dalla comunità locale all’epoca della costruzione dell’edificio.

Dopo il furto della statua della Madonna avvenuto nella frazione di Forni nel dicembre 2023, assistiamo dunque all’ennesimo atto di violenza e intolleranza religiosa nella vallata dell’Astico. Ritengo non si possano più ridurre gravi episodi come questi a mere bravate, ma si debba iniziare a considerarli per quel che sono, ovvero azioni di odio e accanimento che non colpiscono soltanto il sentimento religioso diffuso nelle nostre comunità, ma attaccano profondamente quelli che sono i principi di libertà e tolleranza sui quali si fonda la nostra società. Per questo auspico che le Forze dell’Ordine riescano quanto prima ad individuare i colpevoli di questi spregevoli gesti affinché possano essere assicurati alla Giustizia, la quale dovrà essere quanto più possibile severa per dare conforto e speranza ai cittadini onesti che vogliono credere nelle Istituzioni del nostro Paese”.

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