C’è una settimana all’anno in cui la scuola ‘tradizionale’ cede il passo alla fantasia e alla creatività e ogni rigido protocollo salta in favore di un caos che sa di libertà. Succede a ridosso delle festività natalizie all’Istituto consortile Don Carlo Frigo che, pur trovandosi in territorio comunale di Cogollo del Cengio, funge da ‘media’ anche per gli studenti di Caltrano i cui confini arrivano a pochi metri dall’edificio scolastico: ormai da nove anni è la Settimana del Sottosopra’ e già il nome è tutto un programma.
Niente verifiche, interrogazioni o compiti per casa: al loro posto ben 17 laboratori ai quali i ragazzi possono per tempo iscriversi mescolandosi così anche tra classi. Ce n’è davvero per tutti i gusti: dai laboratori artistici, a quelli dove si apprende l’educazione stradale abbinandola al disegno tecnico passando per quello dedicato al mondo dei vichinghi, sino a giungere all’immancabile aula che diventa uno studio di registrazione per provetti cantanti o ancora quella dove si crea grazie all’uso di materiali riciclati.
E per chi vuole muoversi spazio all’acrogym nella nuova e luminosa palestra collegata all’edificio scolastico grazie ad un tunnel: il tempo di qualche evoluzione prima di tuffarsi oltreoceano alla scoperta di usi e costumi d’America, con un occhio di riguardo al football attreverso cui stravolgere i nomi dei paesi reiventandoli blasonati club dello sport più amato negli States. E ancora aule che diventano uffici redazionali de ‘La Campanella’, il giornalino della scuola, altre ancora dove invece a tenere banco – è il caso di dirlo – sono le sfide coi più classici giochi da tavolo.
Notevole il laboratorio dedicato all’educazione ‘green’ dove i ragazzi hanno realizzato delle piccole serre capaci di attivarsi in base a temperatura e tasso di umidità al fine di custodire alle migliori condizioni le sementi piantate con cura certosina dai provetti agronomi. Un passo indietro al tempo dei bisnonni invece in ‘Profumo de casa’ dove gli attrezzi di una volta fanno bella mostra di sé per raccontare una storia che altrimenti rischierebbe l’oblio: c’è perfino la pasta tirata a mano quasi a ricordare che non tutto si compra. Non l’amore di mani sporche di farina e la genuinità di sapori che rimandano a tempi felici…col poco che c’era.
Sentimenti che invece si colorano a tinte noir nella lugubre ‘Escape Room’, con i ragazzi appositamente vestiti di tutto punto che diventano gli attori di un set da paura dove solo l’ingegno e un pizzico di fortuna può salvarti.
Laboratori, ma anche ospiti e incontri: dai Fratelli Dalla Via a raccontare la passione per il teatro, a quelli sul valore del dono con Fidas a quelli ancora dedicati al tema della prevenzione con la Protezione Civile solo per citarne alcuni.
Un grande lavoro di squadra sfociato nell’open day del sabato, aperto a famiglie e amici: l’occasione per mostrare che la scuola è davvero un’esperienza di vita. Dove certo, qualche fatica bisogna pur farla, ma la soddisfazione ripaga ampiamente. E magari ci scappa di imparare qualcosa di nuovo.
Marco Zorzi
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