E’ un amore che dura da oltre 7 anni quello che anima gli ‘Amici della Ferrovia Rocchette – Asiago’ e che ha messo insieme un colorito gruppo di cogollesi nel segno dell’indimenticato trenino dismesso nel 1958.
Appassionati di storia locale che si sono ufficialmente ritrovati condividendo passioni e ricerche in occasione della nota manifestazione ‘Cogollo del Cengio e il suo Trenino’ che nel novembre 2014 celebrò la ferrovia a scartamento ridotto, in parte a cremagliera, che da Schio e Thiene saliva sino all’Altopiano dei Sette Comuni. Durante quell’evento fortemente voluto dall’amministrazione del Sindaco Riccardo Calgaro e dall’allora Assessore alla Cultura ed Eventi Marco Zorzi, fu allestita infatti una ricca mostra visitata da quasi 8mila persone e venne pubblicato un pregiato volume che superò le mille stampe: numeri che rendono l’idea dell’impatto emotivo e del grande interesse storico e sociale suscitato dalla kermesse culturale che coinvolse l’intero paese con decine di volontari ad alternarsi nell’apertura degli spazi espositivi.
Instancabili fautori e guide impeccabili però durante tutto il periodo in cui la mostra rimase aperta, furono proprio gli amici della ferrovia: Angelo Dal Zotto, Germano Zuccollo, Giocondo Calgaro, Mirco Trenti e Sergio Zorzi. Con loro, cui specie per la parte operativa si aggregò anche Remo Frigo, si coordinò l’allora responsabile della biblioteca Cinzia Reghellin che assieme a Marco Zorzi curò anche una serie di eventi collaterali nonchè la partecipazione di numerose scolaresche: brillante e fondamentale l’apporto tecnico e creativo dell’architetto Diego Morlin che sposò subito l’idea e definì gli allestimenti fino al minimo dettaglio.
Oggi, dopo il successo di un evento unico nel suo genere, rimane però ancora la voglia di continuare un lavoro di ricerca e di raccolta: ‘Ci teniamo sempre in contatto’ – racconta Mirco, il più giovane del gruppo – ‘curiamo una piccola pagina social dove ci piace tenere viva la memoria di questo treno che è parte della storia di cui andiamo più fieri. Collezioniamo foto, cartoline e documenti che riguardano un po’ tutta la storia locale, in particolare quella relativa ai due eventi bellici che qui hanno avuto – specie il primo – un peso indelebile. Ma la ferrovia ha un posto speciale nei nostri cuori e chissà, magari in futuro torneremo a riproporre qualcosa. Durante la manifestazione del 2014, oltre alle migliaia di visite, tanti ci hanno scritto: lettere commosse, di gente che ricordava attraverso le immagini del treno la loro infanzia o i loro cari che gliene parlavano come qualcosa di magico”.
Un sogno senza tempo: ora che il mondo corre veloce, forse troppo, come sarebbe bello sentirla ancora sbuffare lenta, ma instancabile mentre affronta la salita. Un ciuffo di fumo, per poi sparire tra i ricordi.
M.Z.