Chi o cosa l’abbia ucciso resta un mistero a Cogollo del Cengio, ma il fatto che il cucciolo di lupo sia stato trovato morto a bordo strada fa pensare che sia stato travolto da un’auto. Resta da capire se l’investimento sia stato fatto volutamente o, per chi si trovasse alla guida del veicolo, fosse impossibile evitarlo. Lasciandolo lì, sul ciglio della statale, incurante che forse poteva essere salvato se curato tempestivamente.
La presenza del predatore sul territorio vicentino preoccupa, come allo stesso modo divide l’opinione. Da una parte chi non ne può più del lupo, dei suoi attacchi a mucche e asini. Predazioni che più di un allevatore hanno messo in ginocchio. Specie nelle aziende o nelle malghe condotte in montagna. Ma tra le sue prede non sono risparmiati nemmeno i cani, come la femmina Breton da caccia sbranata un mese e mezzo fa a Velo d’Astico, a pochi passi dall’abitato di Prola. Un carnivoro che sempre più spesso viene avvistato in luoghi frequentati e vissuti dall’uomo. Come ad esempio vicino al parco giochi del chiosco di San Giorgio e a ridosso della ciclabile che scorre tra Arsiero e Piovene. Fino al branco immortalato in un video due settimane fa in zona Castana. Ma non sono solamente le vallate dell’alto vicentino ad essere diventate terreno di gioco per questi carnivori. Anche l’altopiano di Asiago racconta di attacchi che hanno portato dolorose decisioni in alcuni malgari, costretti a ‘scaricare in anticipo e chiudere la stagione dell’alpeggio.
Dall’altra parte, invece, chi ne difende la specie. E che non si capacita del declassamento di grado di protezione del lupo votato dal Comitato Permanente della Convenzione di Berna lo scorso dicembre. A meno che gli Stati Membri non si oppongano, e che ogni singolo Stato recepisca il cambiamento di norma, dal 7 marzo sarà autorizzata la caccia al lupo. Purché ne sia garantita la conservazione della specie nel territorio. Dalla parte del lupo anche chi assicura che non attacca l’uomo e che il bestiame potrebbe evitare di diventarne preda se venisse protetto adeguamento: con reti elettrificate, cani da guardia ed evitando di lasciare in giro rifiuti che lo possano attirare. Per i pro lupo è necessario continuare sulla strada della convivenza col predatore, perché abbatterlo significherebbe sovvertire l’ordine sociale della fauna: per i suoi sostenitori il lupo viene visto come misura di contrasto del proliferare di animali selvatici, come ad esempio il cinghiale. Per il Wwf la firma di Berna “è un passo indietro. Chiediamo al Governo italiano e alle istituzioni dell’Unione di riportare la scienza al centro delle decisioni che riguardano la tutela della natura. Declassare lo status di protezione del lupo dà ingiustificatamente seguito ai tentativi ideologici di scagliarsi contro la tutela della fauna selvatica portati avanti dal mondo venatorio e da una parte del mondo agricolo. Purtroppo, il Governo italiano si è fatto portavoce in Europa di queste istanze antiscientifiche”.
Nel vicentino, al momento, la presenza del lupo preoccupa. I dati ufficiali della Provincia di Vicenza parlano di un raddoppiamento delle predazioni, tra bestiame e animali domestici, nel giro di un anno: dalle 100 del 2023 si passa alle 193 del 2024. Stando alle ricognizioni della Polizia Provinciale di Vicenza la presenza del lupo si è finora registrata in 40 comuni vicentini. Gli ultimi dati disponibili parlano di circa 80 lupi e 7 branchi accertati, ma risalgono a qualche mese fa e soprattutto non tengono conto dei numerosi cuccioli.
Anche in Regione la ‘questione lupo’ rimane sempre calda, con l’assessore regionale al territorio e alla caccia, Cristiano Corazzari, che già un anno chiese l’ok all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per contenere i lupi. Uccidendoli. Soprattutto in quei territori dove le predazioni aumentavano fortemente. Una richiesta che fece insorgere gli animalisti ma che alla fine venne cassata dal Ministero all’Ambiente. Corazzari, poco meno di due settimane fa, è tornato sull’argomento con l’invio ai sindaci di volantini da consegnare, e anche in maniera diffusa, ai propri concittadini. Brochure di stampa regionale contenente i corretti comportamenti da mettere in pratica nel caso di incontri con il lupo, oltre a quelle accortezze da mettere in pratica per non attirare il predatore: non lasciare rifiuti vicino alle case e non offrire cibo ai lupi.
P.V.