Vertice in Prefettura convocato per provare a discutere sull’istituzione del divieto di transito dei mezzi aventi massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate a partire dal Comune di Arsiero proseguendo in direzione Lavarone – Trento.
Una questione non nuova quella che ha radunato attorno al tavolo di Contrà Gazzolle tutti i Sindaci della Valle dell’Astico compreso Piovene Rocchette e le tante associazioni di categoria, di base già convinte che la tortuosità della SP350 e i non pochi disagi provocati dai mezzi pesanti che procedono verso il confine col Trentino siano un buon presupposto per provare a trovare una soluzione condivisa.
E se da parte della regione autonoma trapela chiara l’intenzione di procedere sin da subito con un’ordinanza restrittiva ad hoc avendo già superato la fase consultativa per quanto di competenza, risulta ancora da definire nel dettaglio la posizione vicentina: mentre Vi.abilità S.r.l. in qualità di gestore della SP350 si esprime con favore corroborata anche dal parere tecnico fornito dalle sezioni di Polizia stradale di Vicenza e Trento, appare bisognosa di fugare ancora qualche perplessità la posizione dei primi cittadini coinvolti specie in riferimento alle non poche aziende presenti alle quali comunque pare verrebbe garantita in deroga la continuità delle operazioni di carico – scarico.
“Non dobbiamo trascurare il peso e l’importanza delle imprese che insistono sui nostri territori” – spiega Cristina Meneghini Sindaco di Arsiero – “e va da sè che va trovato un compromesso tra la sicurezza e la necessità di non ostacolare le nostre aziende già abbastanza messe a dura prova da questi ultimi anni. Certo la richiesta di dare un giro di vite magari anche alla velocità dei mezzi, aggiungo io, è corretta: non a caso come amministrazione proprio in uno dei tratti ‘incriminati’ della SP350 lungo Via dei Longhi procederemo con la realizzazione di un marciapiede sino all’incrocio con Via Valpegari. Parliamo di un’opera di 400mila euro che caparbiamente vedrà la luce nonostante un aggravio di costi dovuto al rincaro dei prezzi che ha colpito anche il nostro ente. Ma lì abbiamo avuto tre morti e vari feriti: di coscienza, mi sono quindi imposta di andare avanti. C’è qualcosa che va oltre l’aspetto economico e mi pare che questo sia proprio il caso”.
M.Z.