Non si conoscono ancora tutti i dettagli della ‘scalata’ ad una delle realtà imprenditoriali più solide e organizzate di tutto il tessuto produttivo regionale e nazionale, ma già la notizia sta correndo veloce ben oltre la valle dell’Astico.
L’informativa dell’acquisizione della Siderforgerossi Group è comunque ufficiale dalla tarda mattinata di oggi quando la società di fondi KPS Capital Partners con sede a New York ha diramato un breve comunicato col quale ha annunciato l’operazione: ultimato l’iter del caso e comunque entro i prossimi trenta giorni Siderforgerossi diventerà la quinta acquisizione completata da KPS Special Situations Mid-Cap Fund e la seconda acquisizione del Mid-Cap Fund di KPS in Italia nel 2021.
Per la storica azienda con sede ad Arsiero, posizionata da anni tra i leader nel campo dei forgiati e laminati di tutte le dimensioni, un cambio radicale che di fatto saluterà l’attuale management a completa trazione ‘vicentina’ in favore di una gestione del tutto nuova.
Anche se sinora non stati resi noti gli estremi finanziari della manovra, Capital Partners KPS ha comunicato che attraverso le sue entità di gestione affiliate, è il gestore dei KPS Special Situations Funds, una famiglia di fondi di investimento con circa $ 12,8 miliardi di asset in gestione.
Ryan Harrison, partner di KPS Mid-Cap Investments (“KPS Mid-Cap”), ha dichiarato: “Siderforgerossi è un leader di mercato con capacità di produzione senza pari e un controllo di qualità differenziato con un eccellente servizio clienti. Siamo entusiasti che questo investimento getti le basi per una piattaforma globale di prodotti forgiati che KPS e il team Siderforgerossi intendono coltivare sia organicamente che attraverso acquisizioni. Non vediamo l’ora di lavorare con l’Amministratore Delegato Adriano Zambon, il talentuoso team di gestione dell’azienda e i dipendenti tutti dediti ad accelerare le opportunità di crescita e creare valore sfruttando l’esperienza ultradecennale di successo di KPS nell’investire nei settori dei metalli e dei forgiati.
Oltre che nell’Alto Vicentino – dove lavorano tra Arsiero, Cogollo e Velo D’Astico 400 lavoratori – il gruppo vanta un’altra sede a Busano (Torino), nel Canavese, con 250 dipendenti, mentre nel polo produttivo in India operano circa 500 addetti, per un totale di 1.150 unità: persone che oggi si chiedono se la transizione e soprattutto ciò che ne seguirà saranno passaggi che manterranno saldi posti di lavoro preziosi per la vallata.
Circostanze che andranno meglio a dipanarsi nelle prossime settimane e che oltre alle dirette maestranze riguarderanno un indotto fatto di decine di aziende medio – piccole principalmente vicentine.
di Redazione AltoVicentinOnline