Risparmiata durante la prima ondata della primavera scorsa, così purtroppo non è stato per il violento riaffacciarsi dell’incidenza pandemica in queste settimane d’autunno: alla Casa di Riposo Alessandro Rossi di Arsiero è infatti scoppiato un focolaio rilevato nella giornata di giovedì con numeri andati via via incrementando nei giorni seguenti, alla data odierna precisamente 14 ospiti, 6 dipendenti e 1 caso sotto monitoraggio.
Un’escalation quasi inaspettata per una struttura da subito molto attenta ai protocolli e che anche nel periodo estivo non aveva abbassato la guardia consentendo le visite dei familiari quasi esclusivamente negli spazi aperti.
Uno zelo che purtroppo non è stato sufficiente a contrastare un virus subdolo e tuttora altamente veicolato: i responsabili della struttura comunque non si sono scoraggiati e hanno da subito, dopo aver informato le famiglie, approntato un “reparto” attrezzato per l’accoglienza in sicurezza degli ospiti positivi.
Considerata la delicatezza della situazione, per bocca del presidente Giuseppe Mosele, il CdA e la direzione sanitaria hanno inoltre invitato il personale dipendente a valutare la temporanea permanenza in struttura con offerta di vitto e alloggio: un modo per tutelare le maestranze e i loro cari.
Con la nostra Regione e la Provincia di Vicenza in particolare detentrice di un primato tutt’altro che gratificante trattandosi di contagi – a ieri ancora oltre 674 nuovi positivi e 10 i deceduti – è tanta la preoccupazione in tutto il comprensorio berico e non fa eccezione la Valle dell’Astico dove i tre Comuni più popolosi – Arsiero, Cogollo e Velo D’Astico – contano circa 150 casi.
Ne è ben conscia anche il Sindaco Cristina Meneghini prontamente avvertita della situazione in Casa di Riposo e che già stava attenzionando i casi in paese, una quarantina al momento: “Sono in costante contatto con la struttura e sono molto dispiaciuta per i nostri anziani. La dirigenza sa che la nostra amministrazione è al loro fianco e pur nella preoccupazione mi rincuora sapere che è stata adottata scrupolosamente ogni cautela per evitare un espandersi ulteriore del contagio”.
“Sono molto vigile” – continua il Sindaco “anche rispetto all’evoluzione dei casi nella mia Comunità e benché io mi ritenga soddisfatta del buon senso sinora dimostrato dai miei concittadini, non posso escludere a priori che a fronte di un ulteriore incremento delle positività, dovrò considerare misure più restrittive”.
Un avvertimento che vale come appello: senso civico e responsabilità rimangono requisiti fondamentali per uscire presto dal tunnel anche in Val D’Astico.
Marco Zorzi