Alpini italiani ed austriaci insieme, a distanza di cento anni dalla Grande Guerra che li vide schierati su fronti opposti, combattendosi. A Posina lo storico evento, coi Tiroler Kaiserjäger di Jenbach.
I ‘cacciatori imperiali’ austriaci sono stati accolti dal sindaco Andrea Cecchellero, che per l’occasione ha suggellato quel patto d’amicizia nato nell’ottobre dello scorso anno col piccolo comune austriaco, rappresentato per l’occasione dal primo cittadino Dietmar Wallne.
Col tricolore appeso ad ogni finestra, Posina ha accolto la parata dei fanti austriaci. Seppure l’arma venne sciolta all’indomani della conclusione della Grande Guerra, il ricordo della storia sopravvive col gruppo dei Tiroler Kaiserjäger di Jenbach-Umgebung: figli e nipoti di coloro che, dal 1814 al 1919, giurarono fedeltà all’imperatore austriaco.
Una sfilata in costumi d’epoca, con la divisa azzurra che contraddistingueva l’unità d’élite della fanteria austro-ungarica, partendo dal municipio di Posina, arrivando sino al monumento ai caduti, dove è stato reso onore con la deposizione di una corona e l’alzabandiera. I due vessilli un tempo nemici, ora uniti nell’intento di raccogliere l’insegnamento che le pagine di storia della Grande Guerra possono dare.
Sulla spinta della commemorazione sono stati ricordati i tre mila soldati, tra italiani ed austriaci, caduti sul monte Majo,zona di prima linea e teatro di aspri scontri, nelle mani dei Kaiserjäger fino alle decisive giornate del novembre 1918.
“Lo zio di mio nonno combatté tra questi monti, era un alpino austriaco e da tradizione io ho preso il suo posto nel gruppo dei Kaiserjäger che oggi portano avanti i ricordi, ma soprattutto non vogliono dimenticare il sacrificio umano che la Grande Guerra ha richiesto”. spiega Hans Pixner che d’ufficio prese il posto dello zio alla sua morte, divenendo membro dei Tiroler Kaiserjäger di Jenbach-Umgebung, ma non solo.
Hans fa parte anche della Croce Nera d’Austria, associazione fondata nel 1919 e che da sempre collabora col ministero della difesa austriaco: “Il nostro scopo è mantenere viva la memoria delle vittime delle guerre mondiali – conclude Hans –Per questo siamo sempre impegnati a curare i cimiteri militari austriaci”. Un compito che lo porta nell’alto vicentino e nell’altopiano asiaghese, che gli ha dato modo di stringere forti amicizie con la gente del posto. Due opposti che si sono ritrovati su un sentiero comune, quello di un conflitto mondiale, che mieté vittime e che oggi conduce ad una società più pacifica e democratica. Questo uno dei tanti intenti nati dal gemellaggio tra Posina e Jenbach, sottolineato dal calore umano che la comunità posenate ha manifestato alla delegazione austriaca.
Paola Viero