Mariarita Busetti è sempre la solita. Quando arriva si sente la sua presenza e monopolizza la scena. Sono passati sei mesi da quando ha passato lo scettro di primo cittadino a Gianni Casarotto e ancora , come è successo in mia presenza, c’è chi la ferma per strada dicendole ‘mi manca tanto’. Lei ringrazia sorridendo, mi guarda e commenta: ‘Mi manca tanto la gente’.
Incontro Mariarita Busetti per un caffè, curiosa di sapere che cosa fa ora che non è più sindaco questa signora amata o detestata, che è cintura nera di karate, si butta nel vuoto con il parapendio e spara con i fucili da guerra. Una donna controversa, che sembra uscita dalla scena politica thienese, ma in realtà, come lei spiega, è affaccendata in cose e progetti ‘di più ampio respiro’.
Com’è la giornata tipo di Mariarita Busetti?
Scandita al minuto da impegni politici. Non sono più sindaco di Thiene, ma sono segretario provinciale della Lega Nord e vicepresidente Anci (Associazione regionale comuni del Veneto). Di giorno sono in giro in vari uffici e città e ogni sera sono in una sezione diversa del vicentino. E poi ho due figli e una mamma anziana.
Che cosa significa fare politica per una donna?
La mia entrata in politica è stata per ribellione. Ero stanca di lamentarmi e volevo azione. E’ stata una strada molto in salita, ma le donne hanno grandi capacità di analisi e sintesi, cosa fondamentale in politica. Non ho mai desiderato nemmeno un secondo di essere un uomo. Inoltre, il fatto di essere donna non ha pregiudicato nessuno dei miei successi o insuccessi.
Quali sono i suoi punti di riferimento all’interno della Lega?
Adoro Flavio Tosi, un uomo politico con qualità eccezionali che ha sempre la gestione della situazione a 360 gradi. E mi affascina Luca Zaia, che è un uomo solido. Decide in un lampo e non torna indietro. E’ pratico.
Nella politica in genere chi butterebbe giù dalla torre e chi salverebbe?
Butto giù tutti quelli che fanno politica da decenni e ancora pretendono di porsi come il nuovo che avanza. Penso soprattutto a Massimo D’Alema, ma ce ne sono tanti come lui. Giù tutti senza sensi di colpa e che vadano avanti i giovani. E nel dubbio di sbagliare, non salvo nessuno.
Che cosa pensa di Matteo Renzi e Beppe Grillo? E chi vedrebbe bene come premier?
Renzi mi piace come uomo di rottura nei confronti di una sinistra che ha cambiato tanti nomi ma tenuto sempre i soliti uomini, Grillo è intelligente. Però non amo che la gente si muova in massa verso chi urla di più. I cittadini devono ragionare non farsi trascinare. Roberto Maroni sarebbe un premier ideale, uno che capisce la realtà della gente. Non come Monti, che pensa solo alla finanza e non si rende conto che deve staccarsi dallo spread. Questo non lo dico solo io, ma fior fiore di economisti.
Chi ha la colpa della sfiducia che i cittadini hanno verso la politica?
Tutti gli uomini politici che non hanno educazione alla politica, che sono ignoranti e sbagliano le scelte. In Germania si fa scuola di politica per diventare amministratori, anche la Lega fa studiare i suoi uomini politici. La politica si studia, non si improvvisa.
Ha sentito che dalla lista ‘Casarotto sindaco’ è nato il movimento civico ‘Impegnathi’?
Faccio i miei complimenti per la lungimiranza. E’ l’inizio della prossima campagna elettorale. In comune c’è un clima di malessere diffuso e si guarda già al dopo. Ci sono troppi interessi personali.
L’Imu dei thienesi è tra le più alte d’Italia. Perché?
E’ l’eccesso di una giunta che si è disinteressata della città. Hanno preso bene in custodia le sedie senza pensare alla gente. L’Imu poteva essere calibrata decisamente a favore dei cittadini. Stendo un velo pietoso sulla giunta Casarotto, salvo solo Gabriella Strinati, che è molto preparata, competente e piena di voglia di fare.
Dopo sei mesi dal voto, ha capito perché ha perso le amministrative?
E’ stato il peggiore momento politico per la Lega. Avevo gli indici di gradimento al 78%, ero tranquilla per il buon lavoro svolto. Poi è uscito il caos di Renzo Bossi e la gente ha punito il partito. Ma il centro storico, che ho voluto io, è un gioiello, e la tanto criticata fontana del Cristo dà il benvenuto a Thiene a chi arriva dall’autostrada. Mi è dispiaciuto che il 50% non sia andato a votare, chi non vota non si può lamentare.
Dicono che va in consiglio comunale per tenere il posto istituzionale, ma che in realtà Lei è distaccata dall’attività amministrativa della sua città…
Vado in consiglio perché è il mio dovere. Ma finora non ho sentito niente di nuovo o interessante. Appena ci sarà un argomento che non abbiamo già discusso noi, sarò la prima ad espormi. Fin’ora sono stata a guardare e ad ascoltare. Il dibattito non mi ha stimolata, ma al momento giusto, sarò pronta a fare opposizione.
Quale sarà il suo futuro politico a Thiene?
Non mi ricandiderò, io non ho conti in sospeso con la città. Ho fatto quello che dovevo fare al meglio e cercato di far capire che Thiene è una città, non un paese di sagre. Lavorerò sulle liste sicuramente, ma ora è il momento di mandare avanti i giovani. Basta pensionati o riciclati, è ora che inizi il futuro.
Mi dica una cosa che la gente non immagina di lei.
Sono estremamente timida. Sono introversa.
Mi scusi Mariarita, le credo sulla fiducia, ma non si direbbe proprio…
E invece è così. Il mio ruolo istituzionale mi impone di essere quella che appaio, ma in realtà, sono molto timida e riservata.
Anna Bianchini