Richieste di candidature selezionate, scremate. Quarantaquattro  quelle pervenute alla segreteria provinciale, 20 quelle presentate al direttivo nazionale.

Tutto legittimo, se non fosse che nonostante l’iter imponga la massima trasparenza nei confronti di militanti e tesserati, che hanno il diritto di sapere, su quei nomi esista ancora il più totale e ingiustificato riserbo, o meglio una pietra tombale quasi impossibile da rimuovere.

Accade a pochi giorni dall’ufficialità dei “papabili” in seno alla Lega alle prossime elezioni politiche, quelle poi non tanto lontane e in programma il prossimo 4 marzo. Nomi che farebbero parte della “rosa” dei prescelti, minuziosamente censiti dalla Lega provinciale.

E se di sorprese nel Carroccio si vuol parlare, pur senza stupirsi delle contraddizioni che anche queste ultime scelte porterebbero con sé, la non ufficialità trascina comunque i primi nomi.

parlamento-italiano

Primo tra tutti il Segretario Provinciale della Lega, Erik Pretto, che ad un anno dalla sua nomina volerebbe dritto a Roma, cavalcando l’onda dell’esperienza fatta sui banchi delle opposizioni del consiglio comunale di Marano Vicentino, dove per anni è stato consigliere comunale e capogruppo di Noi per Marano e in ultimo, l’esperienza se pur ancora acerba,  della presidenza del partito.

Non una sorpresa per gli addetti ai lavori, forse un triplo salto mortale per chi guarda con occhi perplessi a quel nome, che comunque assicura una carriera prorompente a chi lo porta.

Destinati a ricoprire nelle fila della Lega i posti nel Parlamento anche Paolo Franco, già senatore, ferreo bossiano, quindi lontano dagli schemi e dalle simpatie del Premier Salvini, che dopo anni ritorna in auge, Erika Stefani, senatore uscente, la bassanese Tamara Bizzotto, il sindaco di Tezze sul Brenta, Valerio Lago.

 

Ma la vera ciliegina sulla torta, sguarnita per anni nonostante il suo ruolo di consigliere di opposizione, che purtroppo non annovera nessun intervento significativo e confacente al suo ruolo, è il nome di Silvia Covolo, ex sindaco di Breganze, che dopo 4 anni di totale assenza da riunioni, manifestazioni, summit del Carroccio, torna alla ribalta a sorpresa, ricordandosi all’improvviso di quella tessera di partito che le consente ora di avanzare la sua candidatura, quasi certa.

Una corsa interessante che però esclude alcuni nomi. C’è chi addirittura ha rinunciato a proporre la sua candidatura, avendo intuito l’aria che tirava e intravedendo, evidentemente, all’orizzonte qualche ‘tranello’.

Il 29 gennaio è una data che in molti all’interno del Carroccio ricorderanno: è il giorno delle decisioni definitive per le candidature, che, siamo certi, confermeranno quei nomi anticipati dai ben informati e tenuti ancora segreti.

Sa.Sa.

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