Nel registro degli indagati per omicidio colposo potrebbero finire sia i medici che hanno avuto in cura Monica a Santorso, sia quelli Vicentini. Questo non significa che siano colpevoli della morte della mamma di Sarcedo, sulla quale nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia, ma solo a garanzia degli indagati dell’inchiesta aperta dalla Procura di Vicenza, dopo la denuncia dei familiari di Monica Scalzolaro. La donna è deceduta per quella che inizialmente sembrava una influenza, ma che dopo poche ore, l’ha condotta alla morte.
Il marito Matteo si è chiuso nel silenzio e la scelta del nostro giornale di non scrivere il nome di Monica era proprio finalizzata al rispetto nei confronti di una famiglia che sta soffrendo e che merita partecipazione al dolore, attraverso attenzione. La notizia però, dopo la nostra pubblicazione, è stata ripresa da altri giornali, che hanno pubblicato il nome di Monica, mamma esemplare di Isabella, Alberto e Bianca. Una donna straordinaria, dalla vita impegnata in parrocchia e di quelle che sanno lasciare il segno.
Ci si chiede come si possa morire a 45 anni, nel giro di poche ore. Se lo chiedono i familiari di Monica, se lo chiede l’intera comunità dell’Alto Vicentino, che ha il diritto di sapere come siano andate le cose dopo il primo accesso al pronto soccorso di Santorso, quando Monica sembrava accusare dei normali sintomi influenzali. E’ stata quindi dimessa venerdì stesso, con un referto medico che non lascia presagire nulla di quanto c’era ad attendere la mamma di Sarcedo, che si è ripresentata al pronto soccorso, con un quadro clinico, che, secondo i medici dell’ospedale Alto Vicentino, era diverso da quello di qualche ora prima. Solo allora, l’hanno ricoverata d’urgenza per poi, trasferirla al San Bortolo di Vicenza, dove il cuore di Monica Scalzolaro ha cessato di battere per sempre.
Cosa è accaduto lo stabilirà l’autopsia, ma soprattutto l’inchiesta aperta dalla magistratura di Vicenza. Gli inquirenti dovranno stabilire se la 45enne sia stata vittima di malasanità.
I medici potrebbero non avere alcuna responsabilità nella tragedia.
Troppo presto per azzardare ipotesi. Dopo l’autopsia , ci vorranno almeno 60 giorni per conoscere un minimo di responso medico sulle cause di un decesso, che ha destabilizzato non solo chi conosceva Monica personalmente, ma anche semplici cittadini che non riescono a farsi una ragione di come nel 2018, si possa morire così. Ora però, è il momento del silenzio e del dolore di una famiglia che sta aspettando di poter eseguire i funerali, per poter dare a Monica un degno addio alla vita.
Natalia Bandiera