Mentre i medici di base hanno revocato lo sciopero perché hanno trovato un accordo con la regione, i veterinari hanno incrociato le braccia per 24 ore, bloccando le attività di macellazione e creando disagi nei mercati ittici.

Partecipazione quasi totale nella Ulss 7 Pedemontana, dove è stato registrato il 96% delle adesioni, una percentuale ben al di sopra delle aspettative e la più alta in assoluto nelle 9 Ulss venete.

Un segnale forte nei confronti della regione e del governo da parte dei veterinari pubblici che operano tra Bassano e Schio, che hanno deciso di aderire in massa per manifestare in difesa della sanità pubblica e della prevenzione, schierandosi in particolar modo contro “la legge di bilancio, che interviene prevalentemente attraverso bonus. Manca un reale finanziamento per la ristrutturazione di politiche di welfare e la sanità, in tutto questo, è la grande esclusa”.

“Ringrazio i veterinari pubblici del Veneto per la risposta significativa e il deciso segnale in difesa della sanità pubblica e della prevenzione – ha commentato Franco Cicco, segretario regionale Fvm-Sivemp – Si tratta di un risultato molto buono, tenuto conto che lo sciopero è caduto nel periodo prenatalizio, in cui i volumi della produzione agroalimentare aumentano, e con essi i relativi controlli veterinari, e del fatto che molti colleghi sono in ferie obbligate da godere entro fine anno. In ogni caso – ha concluso – ci riserviamo di valutare le modalità di contingentamento messe in atto soprattutto in alcune Ulss ed eventuali comportamenti antisindacali”.

Anna Bianchini

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