Niente più segreti da nascondere al fisco, il cerchio si chiude sempre più sui contribuenti.
Il 2018 allarga i confini delle indagini da parte delle sezioni tributarie della Guardia di Finanza:smartphone, cellulari e sistemi di archiviazione remota, come il cloud, potranno essere ispezionati dalle Fiamme Gialle al pari di personal computer, hard disk e chiavi usb. Ad occuparsene saranno operatori accreditati specializzati in Digital Forensics (ovvero esperti di crimini informatici).
A dare l’ok alla ‘intrusione investigativa’ una sentenza delle sezioni unificate della Cassazione, che ha stabilito che non esisterebbe, in tali azioni, se autorizzate dal magistrato, una violazione del diritto alla difesa.
Le Fiamme Gialle, perciò, potranno scandagliare la memoria a breve termine (RAM) di computer, tablet e smartphone per capire quali operazioni siano state effettuate. Potrà essere esaminata la cronologia di navigazione dei browser web (come Chrome, Firefox o Edge). Sono incluse anche le app di messaggistica, quali WhatsApp; i server esterni di archiviazione.
Tempi duri si prospettano per gli evasori d’imposte.
(da Redazione l’EcodelSud.it)