Un bordello dove potevi fare sesso con una o più donne, dove potevi soddisfare i tuoi istinti sessuali in maniera sbrigativa ed economica o raffinata e trasgressiva.
Una casa d’appuntamento dove l’attività di meretricio veniva svolta giorno e notte è stata scoperta e sequestrata dagli agenti della Polizia Locale Alto Vicentino, che hanno apposto i sigilli ad un appartamento in pieno centro, in piazza Almerigo da Schio.
A far scattare le indagini degli agenti del comandante Giovanni Scarpellini, sono stati gli abitanti della zona, che hanno denunciato il sospetto andirivieni di uomini di ogni tipo che frequentavano assiduamente la casa a luci rosse: dal manager in giacca e cravatta all’operaio, al disoccupato.
Se volevi un rapporto ‘ordinario’, bastava sganciare dai 50 ai 70 euro. Per i più facoltosi invece, l’offerta era più ‘raffinata’., talvolta anche trasgressiva, con la possibilità da parte del cliente, di godere con due donne contemporaneamente. Per questo tipo di prestazioni però la cifra oscillava sui 320 euro ed era su prenotazione.
A confermarlo, il cliente bloccato dagli investigatori della Polizia Locale, al momento dell’irruzione nella casa del piacere.
E’ stato quest’ultimo a confessare di essere reduce da un rapporto con due donne. Che lo aveva appreso da altri suoi amici, che gli avevano confidato che in quella casa d’appuntamento si poteva fare sesso trasgressivo.
I provvedimenti della magistratura
Nel fascicolo di inchiesta aperto dalla procura di Vicenza, che ormai non sa come dividersi le indagini di questo tipo, risultano indagati due italiani, per i quali si ipotizza il reato di favoreggiamento della prostituzione. Stessa accusa per una donna cinese, che nella vicenda avrebbe avuto il ruolo della maitresse.
L’indagine tuttavia pare sia destinata ad andare avanti, con gli agenti che pare abbiano scoperchiato un giro di prostituzione con case d’appuntamento gestite da uomini italiani che hanno trovato il modo per fare business utilizzando il lavoro più antico del mondo.
Le reazioni degli scledensi
“L’idea che un padre di famiglia spenda i propri soldi andando a prostitute mi fa orrore – racconta G.C.A., 59 anni, residente in via Almerigo da Schio – Potrò passare per bigotta, ma un uomo che fa sesso a pagamento e poi torna a casa a fare il padre amorevole mi fa imbestialire”.
“Da sempre gli uomini vanno con le prostitute per trasgredire e spezzare la routine del matrimonio – minimizza Antonio F., 48 anni, operaio in transito a Schio – Non significa tradire la moglie. Certo, trovo squallido spendere soldi in una casa d’appuntamento, se questi sono necessari in famiglia”.
“Legalizziamo tutto, apriamo le case chiuse e facciamo pagare le tasse alle prostitute – esorta Adriano L., 70 anni, pensionato, mentre rientra a casa con le borse della spesa – Riaprire i casini vuol dire scoraggiare l’illegalità e far sborsare parte degli introiti a chi vuole fare affari con la prostituzione, che con la legge Merlin non credo abbia subito colpi d’arresto”.
Anna Bianchini