L’inverno porta lo snow park nella Finlandia d’Italia e tra impianti che aprono e altri che chiudono, l’Altopiano si prepara per la stagione dello sci.

‘Finlandia d’Italia’ è una definizione data all’Altopiano di Asiago da Emanuele Munari, sindaco di Gallio e presidente dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni.

Ospite su La7 nel programma Tagadà, il primo cittadino ha paragonato il suo territorio ad un terra del profondo nord a causa delle temperature rigide che si registrano ogni anno facendo registrare all’Altopiano il record di freddo nello Stivale.

La stagione invernale è arrivata e ora si fa il conto per vedere se i progetti messi in campo per la stagione sciistica possono andare in porto.

La data fatidica per l’apertura degli impianti, neve permettendo, sarebbe da tradizione l’8 Dicembre, ma il manto bianco nelle ultime annate si è fatto attendere e bisogna tornare indietro di dieci anni per trovare un inverno pienamente nevoso già da Dicembre.

Gli impianti degli Otto Comuni sono in una fase di grande rinnovamento e quest’anno accanto a certezze consolidate si registrano alcune novità. La più importante in positivo è la realizzazione di uno snow park a Val Formica Cima Larici. Un’innovazione che sta già riscuotendo un grande interesse, destinato agli snowborder e ai freestyler è il parco più a Sud delle Alpi e potrà dunque diventare un punto di riferimento per i tanti sportivi ed appassionati di tutta la provincia.

Alessandro Bregolato e Agostino Panozzo, amministratori della Cima Larici srl, spiegano: “Dopo la realizzazione della seggiovia ci tenevamo particolarmente ad ampliare l’offerta dei nostri servizi con uno snow park di un certo livello che si potesse ben sposare con il contesto naturale della zona in modo da rispondere alle richieste di utenti di tutte le età”.

Per realizzare la nuova pista è stato coinvolto uno studio specializzato di Merano e la pianificazione è stata effettuata sulla base di accurate misurazioni Gps poi trasferite sul programma 3D e ottimizzate. Il progetto è stato integrato il più possibile con il terreno naturale esistente riducendo al minimo gli interventi e dunque l’impatto sull’ambiente. Il Larici Park sarà servito dalla sciovia quadriposto Asiago 2000 e andrà ad arricchire l’offerta d’impiantistica nonché il valore della zona, il cui rilancio partito sei anni fa mostra i primi frutti. Per la gestione di questa struttura è stata coinvolta all’A.s.d Pros Port di Vicenza, sarà destinata non solo agli esperti ma anche ai neofiti. Il Larici Park si sviluppa su tre diverse linee, per un totale di circa 1500 m: la Easy Line, la Medium Line e la Family Line ed è destinato ad un’utenza di tutte le età.

Tuttavia, per quanto riguarda questo e gli altri impianti della zona se la neve non giungerà e non sarà possibile aprire, l’intento sarebbe comunque quello di farlo già dall’8 Dicembre, incognita meteo a parte. Dopo questo bel progetto, nel futuro della zona la realizzazione di un bacino idrico per poter programmare la neve e una nuova seggiovia quadriposto per riaprire la mai dimenticata pista di Cima Larici per cui ci sono già dei Fondi di Confine.

Non solo belle notizie sul fronte impiantistica, la storica stazione di Val Maron Enego 2000 quest’anno non riaprirà. Loris Frison  vicesindaco di Enego ed assessore ai Lavori Pubblici racconta le motivazioni: “A giugno la società che gestisce o ad oggi gestiva l’impianto di risalta ci ha comunicato che non sarebbero stati in grado di aprire per questa stagione per motivi economici. Noi come comune stiamo aspettando che la Regione ci dia il via per partire con la progettazione, ci manca la convezione”.

Frison si riferisce ai fondi di confine destinati all’ammodernamento della stazione sciistica eneghese, per la gestione di questi la provincia di Brescia ha avuto il supporto della Regione mentre quelle di Belluno e Sondrio hanno fatto da sole, in questo caso verrà stipulato un accordo con la Regione.

Loris Frigo spiega: “Si tratta di fondi statali ed è dunque l’amministrazione a dover effettuare i lavori. Se ci fosse stata volontà di aprire l’avrebbero già fatto, senza vittimismi ad oggi però non è più possibile. Mi è dispiaciuto molto, ma noi abbiamo dato tutta la disponibilità possibile e insistito, fatto di tutto per aprire dando la stazione ad un affitto simbolico, alla stregua di un uso civico, un importo di circa duemila euro”. Frison spiega poi che il progetto da 4 milioni e 900mila euro sarà concluso se si da una stima realistica per la stagione 2019-2020, se la realizzazione sarà più tempestiva meglio, intanto aspettano il via libera della Regione e per i futuri gestori una volta conclusa la seggiovia si stanno già guardando intorno per trovare operatori con voglia di fare. Per quanto riguarda lo sci di fondo invece è stata fatta una proroga di un anno con la volontà di chiudere un accordo per una transizione di proprietà. Gli impianti di sci nordico sono pronti e data la quota la neve che arriverà sarà di più e resisterà più a lungo.

Il Verena, uno degli impianti più longevi dell’Altopiano ha già iniziato la stagione come conferma Lara Frigo, nipote di Elio Frigo, proprietario degli impianti: “Noi siamo già aperti dal week end scorso con il camposcuola (ski-lift baby e tapis roulant). Questa settimana abbiamo sparato e ora è perfetemanuele-munarito. Per il fine settimana apriamo sempre il camposcuola e tempo permettendo la seggiovia centrale che arriva in cima al monte Verena per soli pedoni. Gli impianti sono comunque tutti pronti per partire e la settimana prossima proviamo a sparare nelle piste cima aquila e panoramica (temperature permettendo), cosi da poter provare ad aprire anche quelle per l’8.  Se nevica ancora meglio”.

Per quanto riguarda invece altri due impianti storici per la pratica dello sci alpino come le Melette e il Kaberlaba il primo non aprirà certamente per questa stagione, il secondo con il nuovo bacino per l’innevamento artificiale non ancora operativo è in attesa della neve, senza non riuscirà ad aprire per l’otto Dicembre.

Nella stessa situazione gli impianti di fondo di Gallio come conferma Emanuele Munari: “A Campomulo non c’è la possibilità di un innevamento artificiale, si farà come negli anni scorsi. Stanno aspettando la neve, ma essendo ad una quota di 1600 metri è più probabile che se nevica un po’, poi possa resistere. Le strutture sono già aperte per le piste restiamo in attesa della neve”.

Giulia Rigoni

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