Aveva scatenato l’inferno il titolo su un quotidiano locale che parlava di una sola Ulss veneta come futuro nella Sanità regionale con aggiunto il rischio di inserire nel bilancio, per far quadrare i conti del comparto sanitario, tasse che il governatore Luca Zaia aveva sempre evitato.
Con un comunicato ufficiale, diramato pochi minuti fa dalla Regione Veneto, Domenico Mantoan, direttore generale della Sanità veneta, ha smentito categoricamente la notizia spiegando: “E’ una falsità che nel futuro della sanità veneta possa esistere anche solo un’idea di una unica Ulss. Ciò non compare né nei programmi presenti, né futuri. Il tema si pose, in realtà, quando si dovette decidere tra una Ulss unica e la creazione dell’Azienda Zero, con la scelta, già attuata e irreversibile, di quest’ultima”.
Nessun cambiamento nei piani futuri quindi, se non continuare con il piano di investimenti e di gestione pianificati. 20milioni e 269mila euro in nuove tecnologie sono stati annunciati oggi da Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, che ha dichiarato: “Avanti senza Irpef e con continui tagli nazionali. Ogni progetto è stato sviscerato e valutato sul piano tecnico in ogni suo aspetto, perché in Veneto la parola d’ordine è non sprecare nemmeno un euro, continuando a investire in tecnologie nuove e nell’ammodernamento delle strutture. A questo obbiettivo, ogni anno dedichiamo ben 70 milioni di euro, il che, con i tagli che arrivano annualmente dal Fondo Sanitario Nazionale, e senza Irpef regionale sulla sanità (unici in Italia), è un mezzo miracolo che si perpetua”.
Domenico Mantoan ci va giù pesante nello smentire quanto riportato dal suo discorso tenuto in occasione della Fiera Med.It a Vicenza.
“L’estrapolazione di alcune mie frasi dal contesto generale ha trasformato in notizia quella che era evidentemente una battuta, fatta in modo ‘provocatorio’, in risposta alla domanda dell’intervistatrice che mi chiedeva ‘che cosa farebbe se avesse un miliardo in più grazie all’autonomia’: per far capire quanto di più e meglio si potrebbe fare, ho usato un’iperbole, dicendo che, con simili disponibilità e altrettanta libertà decisionale, si sarebbero potuti addirittura fare due ospedali a Padova, ciò che, è evidente, non ha nulla a che vedere con l’oggettiva realtà dei fatti. E’ persino ovvio che, in quanto non mi compete nella mia veste di tecnico, non ho assolutamente inteso esplicitare o men che meno annunciare evoluzioni future che non stanno né in cielo né in terra e che comunque competerebbero al programmatore e al livello politico rappresentato dalla Giunta e dal consiglio regionale”.
Anna Bianchini