Si chiude con un accordo tra la Siderforgerossi e le rappresentanze sindacali dei lavoratori (Rsu) e con un aumento di  circa 1.300 euro l’anno, la vertenza tra l’azienda e i dipendenti che lo scorso agosto avevano incrociato le braccia dando il via ad una trattativa volta a migliorare le loro condizioni economiche e organizzative.

Un tira e molla che aveva preso il via tra le Rsu e i vertici della famosa azienda di Arsiero, con al centro del dibattito l’accordo sul premio di risultato e il sistema di lavoro, che non piaceva ai dipendenti, che il 1 agosto scorso avevano scioperato per 8 ore, in disaccordo con la proposta dell’azienda di tagliare i premi aziendali e il salario aggiuntivo.

Un accordo che è anche un esempio per l’intero settore metalmeccanico della zona e apre le porte a contrattazioni dirette con le aziende, visto che il contratto nazionale, preso in considerazione da solo e senza discussioni, prevederebbe il semplice recupero inflattivo e non includerebbe aumenti o premi per i lavoratori.

L’accordo sul premio di risultato siglato in questi giorni alla Siderforgerossi rappresenta un passaggio importante nell’immaginario collettivo del territorio alto vicentino, pur non avendo ancora raggiunto in pieno l’obiettivo prefissato. Il fine della contrattazione infatti, che aveva suscitato l’attenzione dei metalmeccanici scledensi e della Valle dell’Astico, è ancora quello dei ottenere per i lavoratori, un premio di 2.500 euro alla fine del triennio 2017/2019.

Ci si assesta sui 1.300 euro per il 2017, grazie ad un premio trasformabile in tutto o in parte in welfare (e quindi totalmente detassato). Ma ulteriori step in aumento andranno definiti nei prossimi anni, sempre con il target di raggiungere un premio annuo nominale di 2.500 euro nel 2019.

“Un accordo in parte nuovo ma soprattutto siglato con la rappresentanza sindacale interna che è il centro dell’attività sindacale in fabbrica – ha spiegato Massimo Pantano a nome di Fim Cisl Metalmeccanici Vicenza – L’argomento era il ritorno delle organizzazioni dei lavoratori, a chiedere miglioramenti economici e organizzativi nelle aziende. Interessanti anche gli indicatori presi a riferimento per la definizione dell’importo finale. Compaiono, oltre ai dati di redditività,  il rispetto dei tempi di consegna, la qualità del prodotto mentre il peso della quantità di prodotto cala negli indicatori. Resta un correttivo legato alla presenza. Inoltre sono stati incrementati i buoni benzina per il 2017. I risultati li vedremo a consuntivo nei primi mesi del 2018. Un accordo che si inserisce in una stagione di rinnovi contrattuali aziendali già avviata ma che segna per il grande impatto mediatico che ha avuto sul territorio. Anche altre Rsu aziendali stanno avviando i rinnovi in questa fase di fermento produttivo”.

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