Il governatore del Veneto Luca Zaia è andato questa mattina di persona al camping di Cavallino Treporti sul quale ieri si è abbattuta una violenta tempesta accompagnata da una tromba d’aria.
Ma lui e la sua famiglia erano lì ieri, nel momento in cui la natura ha scatenato tutta la sua forza, devastando la spiaggia e facendo volare alberi enormi sbattendoli poi al suolo e sopra auto, tende e roulottes, come gavettoni.
“Eravamo tranquilli che ci godevamo una giornata in spiaggia come si fa quando si è in vacanza – ha raccontato Erminio Masero, sindaco di Piovene Rocchette, che si trova al camping insieme alla moglie e alla famiglia – All’improvviso il cielo è diventato scuro e l’aria pesante”.
Immediato l’intervento sulle spiagge e dal villaggio è diramata la richiesta ai campeggiatori di ritirarsi all’interno di bungalow, roulottes e tende per proteggersi da una tromba d’aria che era in arrivo.
“Quando è arrivata la tromba d’aria ci siamo trovati con acqua, vento e alberi che volavano intorno al nostro bungalow – ha spiegato Masero – Ho sentito dire che viaggiava a 110 chilometri orari, non saprei dire se è vero, ma quel che è certo è che la forza del vento e dell’acqua erano incredibili. Eravamo senza parole, da una parte preoccupati per quanto stava accadendo e dall’altra stupiti per quella manifestazione di potenza da parte della natura. Il nostro bungalow e la nostra auto sono stati risparmiati perché riparati da due pini giovani e forti che non hanno ceduto. Il fronte mare è stato massacrato. Era successa una cosa simile l’anno scorso, ma in modo molto più leggero”.
Il primo cittadino di Piovene Rocchette ha confermato che i soccorsi sono stati tempestivi e organizzati in modo impeccabile, tanto che, danni materiali ingenti a parte, non ci sono stati feriti.
“Oggi stanno lavorando tutti per tentare di sistemare – ha continuato Masero – Ho fatto un po’ anche io la mia parte, mettendo in pratica quanto imparato quando ero un alpino. Ho tenuto le persone a debita distanza dai tecnici competenti che intervenivano sul disastro. Può sembrare un non voler fare fatica, invece è fondamentale che si lasci la gestione dei lavori a persone competenti, altrimenti si rischia solo chequalcuno si faccia male. In questi casi, è bene dare una mano ma solo se si è organizzati e non si intralciano i tecnici. Subito dopo la tempesta, ognuno di noi è uscito e con le scope abbiamo tentato di pulire dagli aghi di pino marittimo che ricoprivano tutto. In questo villaggio – ha concluso il sindaco di Piovene – sono state divelte oltre trenta piante ed è stato un miracolo che, tra le circa 5mila persone, nessuno si sia fatto male”.
A.B.