di Anna Bianchini
Un teatrino dell’assurdo è andato in scena ieri sera al consiglio comunale di Schio, con una maggioranza e un’opposizione impegnati a scontrarsi su un tema che nulla ha a che fare con il progresso della città.
Al centro della querelle, che se vogliamo dirla tutta ha davvero stancato, l’ennesimo scontro epocale tra fascismo e antifascismo che tiene banco, nonostante siano passati 74 anni dalla dipartita (o annientamento come si preferisce definirlo) del Duce e nonostante il Patto di Concordia Civica sia stato siglato per ‘superare in accordo’ gli antichi rancori legati all’incancellabile Eccidio di Schio.
Uno scontro che costa alle tasche dei contribuenti, visto che i consiglieri impiegano il loro tempo a mandare comunicati e a preparare mozioni che invitano ad impedire manifestazioni che inneggino al fascismo (ammettendo che due scriteriati che fanno il saluto fascista possano essere considerati una manifestazione a tema) e costringono la maggioranza a giustificare il proprio rigetto per i dogmi di Mussolini, con tanto di comunicati, ricerca di documenti depositati in prefettura, archivi di affermazioni e interviste.
Ma può una città di 43mila abitanti, nel pieno di una crisi epocale, con cittadini ridotti al lastrico dal crac della banca locale e sempre più giovani in preda alla depressione, essere ostaggio di così antichi rancori e non essere in grado di fare un passo in avanti? Può occuparsi di prendersi cura di quattro ignorantelli che giocano a fare i ‘fascisti’ dopo aver guardato Temptation Island alla tv e di altrettanti scriteriati che danno loro credito e rispondono, impegnandosi pure, facendo il partigiano di turno?
Non sarebbe forse il caso di prendere atto della realtà, mettere una pietra sopra a fascisti e partigiani, omaggiare (chi vi pare) nelle sedi opportune e dedicarsi a ben più concreti pensieri?
Mettetevi l’animo in pace amministratori e consiglieri di Schio: il fascismo di cui parlate praticamente ad ogni consiglio comunale, così come l’orgoglio partigiano dei partigiani veri, è morto da tempo. Fatevene una ragione.
Si rassegnino quindi Carlo Cunegato e Giovanni Battistella e si diano da fare per stilare mozioni che pungolino la maggioranza a fare bene e meglio.
Si metta l’animo in pace Alessandro Maculan, capogruppo di Noi Cittadini con Valter Orsi, quando dice che Schio è il traino del territorio e che se non ci fosse Schio che supera i limiti imposti dai partiti politici, l’Alto Vicentino sarebbe preda della peggiore politica. Lo spettacolo a cui si assiste praticamente ogni volta, nei consigli comunali di Schio, oggettivamente, non è di alto livello.
Ci si aspetta ben altro dal traino del territorio. Ci si aspettano consiglieri preparati, da parte di maggioranza e opposizione. Che non perdano tempo in mozioni futili e abbarbicate su ideologie morte e sepolte da decenni.
Per combattere quel tipo di fascismo e difenderlo con orgoglio partigiano, siete fuori tempo massimo.
Ma potete fare tante altre utilissime cose. Fondamentali. Indispensabili affinché una città come Schio possa definirsi (per merito e non solo per grandezza) ‘traino del territorio’. Potete dialogare con gli imprenditori e le associazioni e occuparvi di una Sanità che, giorno dopo giorno, sta cambiando sotto i vostri occhi distratti. Potete aiutare chi è in difficoltà e combattere le nuove forme di intolleranza e razzismo (che sono legate alla politica di oggi, destra o sinistra o centro che sia). Potete fare i volontari se avete tempo da perdere. Potete leggere i giornali e aprire lo sguardo sul mondo, perché Schio non è i confini del mondo. Potete confrontarvi con persone preparate e studiare politica. Potete superare i vostri limiti, crescere e occuparvi di cose serie. Ma soprattutto, dovete affrontare la realtà nella quale sono immersi i vostri cittadini, che vi hanno votato per fare gli amministratori. E poi, sotto elezioni, non lanciate appelli invitando alla civiltà contenuta nell’esercizio del voto. Chi si astiene, lo fa anche per quanto vi ho appena spiegato.
Anna Bianchini