Portare un sorriso a coloro che ne hanno bisogno, che si trovano in un momento difficile e non solo, come un regalo che fa sentire subito meglio. Questa la filosofia che ha spinto Carla Carli, operatrice sanitaria di Asiago a creare un gruppo di Clown in Altopiano.
Nel 2011 il primo avvicinamento con questo mondo: “Nel 2011 ho partecipato al primo corso Clown a Malo e là mi son innamorata dell’idea e del modo di pensare di Patch Adams. Di quel tipo di stile, di approccio alla vita ed all’essere umano anche e soprattutto quando è malato”, ha spiegato Carla Carli.
L’entrare in empatia con le persone attraverso il sorriso. In quel periodo Carla viene in contatto con il gruppo di clown thienese Silicon Clown, con cui fa un viaggio in Romania. Racconta con grande emozione questo momento: “Finalmente avevo incontrato qualcuno che la pensava come me. Mi son sentita molto bene, dopo aver pianto tanto, trovare qualcuno con la mia stessa filosofia mi ha spinto a continuare a portarla avanti”.
Da quel momento Carla che lavorava come fa oggi in Villa Rosa ad Asiago, ha iniziato a indossare qualche cerchietto colorato mentre si occupava degli anziani al lavoro, soprattutto mentre li aiutava a mangiare, nasce poi anche l’idea dell’Associazione. Nel 2012 fonda insieme a Federica de Lazzari Lustigh Clown Onlus.
La neonata associazione all’inizio incontra un po’ di resistenza in Altopiano e i membri son solo due; che nonostante tutto vanno avanti anche grazie ai consigli, logistici, burocratici ed ideali del Gruppo Clown thienese. Sino al 2016 le uniche due clown del gruppo portano in girò la loro filosofia attraverso la Giornata degli Abbracci, la Clown terapia in Villa Rosa e le Bolle per grandi e piccini lungo il Corso IV Novembre ad Asiago. Tuttavia sottolinea Carla: “Sembrava che qui non andasse.” Forse non veniva colto il senso di questo tipo di iniziative nonostante il film ispiratore sia spesso trasmesso in TV e sia famoso così come sono numerosi i gruppi analoghi in Italia e anche qui in Veneto. Proprio il contatto con uno di questi, La Ridolina, di Pisa, partecipando insieme al Christmas Tour, visitando alcuni reparti dell’Ospedale e in particolare il Reparto di Oncologia Pediatrica la spinge a continuare. Carla sottolinea la differenza di mentalità, il Bus del Tour in quel caso è stato scortato da una ventina di motociclisti, che hanno portato una moto all’interno del reparto pediatrico per farvi salire i bambini.
Nel 2016 due ragazze giovani son entrare nell’Associazione portando nuovi stimoli e arricchendo ancora di più l’offerta ludica, di sorrisi di Lustigh Clown. A tal proposito Carla spiega di come altre associazioni puntino a far viaggi per portare la Clown Terapia nel mondo, mentre lei ha combattuto e combatte per far qualcosa qua, sull’Altopiano; anche perché qui ci sono tre Case di Riposo, una Casa Famiglia, un Ospedale e molte scuole.
Carla Carli ha colorato anche la sua macchina che scorta lei e gli altri Clown a portare un sorriso, un abbraccio e della felicità a chi ne ha più bisogno.
Molte le idee che frullano per la testa a Carla e agli altri membri dell’Associazione come portare i bimbi malati a far le visite o le chemio con la macchina Clown e tanta allegria. Anche perché Carla non molla: “Non importa se qua non mi apprezzano, voglio fare loro cambiare idea”. Il grande traguardo raggiunto finora è stata la possibilità di andare a far Clown Terapia in Ospedale. Parlando poi con i vari primari dei reparti per poter accedevi e portare a persone che si trovano in un contesto di disagio un po’ di allegria ed un sorriso.
“Lo scopo di tutte le nostre azioni è portare il sorriso nei vari contesti, anche in giro c’e tanta tristezza e solitudine ed anche in contesti informali un semplice naso rosso fa cambiare la giornata. Il sorriso fa anche tanto, anche se nn si capisce, se si ha avuto una giornata storta può cambiartela, fartela svoltare. Un po’ come tornare bambini, divertendosi con poco. Il senso è proprio tirare fuori il bimbo che c’è in te prendendo la vita, tutto con leggerezza (che non è superficialità e filosofia.” Conclude Carla, spiegando di come anche lei nella vita usi il sorriso per superare i piccoli grandi ostacoli quotidiani.
Il nome Clown Arcobaleno a Carla è stato dato da un bambino malato di Leucemia ricoverato ad Asiago dato che quel giorno era vestita tutta colorata e questo fa capire quanto guardando questo tipo di iniziative con gli occhi di bambino si apprezzino di più e se ne colga il senso vero, autentico.
Giulia Rigoni