Gli oneri di urbanizzazione fanno gola agli enti comunali e la proliferazione dei grandi centri commerciali potrebbe nascere più dalla necessità di fare cassa che dall’intenzione di sviluppare il commercio della grande distribuzione.
Ma adesso è ora di dire ‘basta’ e tra le associazioni di categoria c’è chi ha deciso di prendere una posizione decisa. E dopo le dichiarazioni dell’Associazione Commercianti, che ha diramato dati che fanno tremare le gambe ai titolari dei negozi dei centri storici e dei quartieri, ora anche rappresentanti degli esercenti battono i pugni per difendersi dalla sempre più massiccia avanzata dei ‘big’.
Lo ha fatto Federconsumatori Veneto, il cui presidente, Marcello Criveller, ha dichiarato: “Nei giorni scorsi Ascom ha diffuso dati allarmanti sul fenomeno dei nuovi parchi commerciali. A parole i vertici regionali e provinciali hanno spergiurato che gli oltre 811mq di superficie di vendita per mille abitanti bastava”.
Ma questo numero distingue il Veneto in modo negativo, perché supera di gran lunga la media nazionale (in particolare nell’area metropolitana Treviso-Padova, dove è previsto un quasi raddoppiamento della già mastodontica presenza commerciale).
“Ascom striglia i sindaci che paiono ‘ingolositi’ dagli oneri di urbanizzazione, che significano cassa e soldi per le amministrazioni – ha continuato Criveller – Ma si tratta di una carezza rispetto alla gravità di quanto sta succedendo”.
E proprio da Ascom di Thiene e Schio tempo fa era partita una battaglia contro l’apertura di nuovi grandi insediamenti, con i presidenti Guido Xoccato (Schio) ed Emanuele Cattelan (Thiene), che da sempre si augurano che i 240mila metri cubi previsti sulla carta tra Thiene e Schio non vengano realizzati e confidano in un ‘miracolo’ che, per qualche motivo, i titolari delle cubature già in programma, desistano dai progetti e dirottino i loro investimenti in altri settori.
In linea con Ascom e con federconsumo, la presa di posizione vede d’accordo anche i due sindaci capofila dell’Alto Vicentino, Giovanni Casarotto (Thiene) e Valter Orsi (Schio), che più volte hanno rilasciato dichiarazioni contro il proliferare della grande distribuzione e in alcuni casi, pur trovandosi di fronte ad autorizzazioni già concesse e non ritrattabili, hanno tentato la mediazione per ridimensionare, se non addirittura cancellare, i nuovi insediamenti commerciali. Lo scopo è difendere i negozi di vicinato, lasciare spazio alle attività dei centri storici e delle periferie, salvaguardare quegli esercizi che, oltre ad essere servizi per la comunità, rappresentano il fiore all’occhiello delle cittadine dell’Alto Vicentino, del Veneto e dell’Italia intera.
La pensa così anche il presidente di Federconsumo Veneto: “Stiamo parlando della difesa di piccoli negozi che sono autentici servizi sociali per molte persone, le più deboli. Servono azioni a sostegno delle piccole realtà, che sono l’ultimo baluardo di tanti piccoli paesi di montagna. Non è possibile – ha concluso Criveller – che prevalga la logia di quattro soldi nelle casse comunali a scapito del sacrificio di chi non può difendersi”.
A.B.