“Basta con le strumentalizzazioni, perdipiù basate su accuse non vere. Sul problema dei Pfas la Regione si è mossa sin dal primo giorno in tutti i modi possibili e, a tutt’ora, è l’unica che ha anche speso dei soldi, dell’ambiente e della sanità, mentre, a quasi un anno di distanza dalle promesse, ancora non si vede ancora un euro dei fondi promessi dal Governo nazionale, più volti sbandierati come se fossero già in tasca”.
Con queste parole, l’Assessore all’Ambiente della Regione Veneto risponde alle accuse mosse alla Giunta in una dichiarazione congiunta della Consigliera regionale Cristina Guarda e della Parlamentare Laura Puppato.
“Polemiche ricorrenti e oramai stucchevoli – aggiunge l’Assessore – che hanno il solo scopo di strumentalizzare una situazione che stiamo affrontando sin dal primo giorno in cui emerse, con iniziative sia sul piano ambientale che su quello sanitario, che chi polemizza fa finta di non ricordare. A prescindere dal fatto che la chiusura dell’azienda Miteni non è di competenza della Regione – prosegue l’Assessore – Guarda e Puppato dimenticano che un documento ufficiale dei Carabinieri attesta come sotto il sito siano stati interrati notevoli quantità di rifiuti. Oggi le priorità sono far pagare i danni a chi li ha cauasti e bonificare il sito”.
Il responsabile delle politiche ambientali, respinge al mittente anche l’accusa di disinteresse nei confronti di cittadini ed enti locali rivolta alla Regione: “questa – dice – è una vera e propria falsità. Per quanto mi riguarda ho partecipato a non meno di settanta tra incontri istituzionali, convegni e dibattiti con sindaci, comitati e quant’altro”.