E’ un caso nazionale destinato a scrivere la storia della lotta alla ludopatia, una vittoria schiacciante alla quale potrebbero aggrapparsi numerosi amministrazioni in tutto l’Alto Vicentino.
Il sindaco di Monte di Malo Mosè Squarzon ha da poche ore vinto un ricorso al Tar presentato dal Bar ‘Al Castello’ di Chen Weizhou e dalla Fip Srl messo in moto da un regolamento comunale studiato appositamente dalla giunta e reso pubblico nell’agosto del 2016. Il documenti obbligava le sale slot ad avere una distanza di almeno 2 chilometri dalle strutture socio sanitarie e sociali, definite luoghi ‘sensibili’, come scuole ed ambulatori medici.
Il locatario dell’immobile ed i gestori della sala slot, che avrebbe dovuto inaugurare il locale nella zona industriale del paese ma nelle vicinanze del centro medico ‘La Santè’ nel quale, tra l’altro, si svolgono visite specialistiche di psichiatria e psicologia, si erano rivolti nell’ottobre scorso al tribunale amministrativo del Veneto contro il regolamento emesso da Squarzon e denunciato l’amministrazione a pagare 70 mila euro per danni e mancati guadagni. Adesso non solo non potranno nemmeno aprire i battenti ma dovranno sostenere anche le spese legali del ricorso.
Il collegio del Tar del Veneto sezione 3 infatti, composto dal presidente Claudio Rovis, Marco Rinaldi e Michele Pizzi, con sentenza n. 588 depositata il 21 giugno ha in parte rigettato il ricorso e dichiarandolo in sintesi ‘inammissibile’.
‘Questo regolamento è una pietra miliare della lotta alla ludopatia – ha commentato a caldo Squarzon, subito dopo la conferenza stampa – al quale sono sicuro si accoderanno molti altri amministratori. Sono soddisfatto che il nostro sforzo così reale nella lotta a questa piaga sociale sia stato recepito dalla magistratura. E’ un passo avanti che mi rende fiero’.
Marta Boriero