“Émile de Girardin, disse che ‘La forza dei governi è inversamente proporzionale al peso delle imposte’. I nostri governi sono deboli, debolissimi e quando si inventano una tassa sulle telecamere per la sicurezza dimostrano tutti i loro limiti e una mancanza di intelligenza che disarma”.
Duro commento del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, alla notizia della possibilità di applicare anche ai Comuni la Tassa annuale “prevista dal Codice delle Comunicazioni elettroniche – ha spiegato Ciambetti – applicabile come ha chiarito la prefettura di Pordenone con la circolare n. 6104 del 6 marzo scorso alle telecamere di videosorveglianza attivate dai Comuni,. Un balzello sulla sicurezza che grava nelle casse delle Amministrazioni locali già duramente provate dai vari tagli imposti dal governo. Si rimane senza parole: le Forze dell’Ordine in Veneto sono sottodimensionate con una età media di personale elevata e mezzi ormai obsoleti, mancano magistrati mentre i crimini sono in aumento.
Purtroppo è vero: da noi lo stato fa la voce grossa, grossissima, con i contribuenti, Enti Locali e regioni comprese, ma appare debole, debolissimo con i delinquenti, dallo spacciatore all’ex banchiere che ha bruciato i risparmi di una vita di migliaia di cittadini. Sembra veramente che i farabutti la facciano franca sempre: dallo sbandato all’ex banchiere nessuno finisce in galera. Lo stato qui è presente per imporre balzelli, incassare le tasse, ma non certo per garantire la sicurezza, assicurare la giustizia, proteggere i deboli. Anzi, se qualcuno cerca di difendersi usando le tecnologie e senza colpo ferire, è costretto dallo stato a pagare la tassa sulla telecamera di sorveglianza.
Questo non è declino: è follia pura di uno stato senza vergogna, che giustifica ogni richiesta di maggiore autonomia e differenziazione dalle cervellotiche scelte dei palazzi romani” .