‘Immigrazione: accoglienza o business?’. E’ questo il tema dell’incontro che la Lega Nord di Sarcedo ha organizzato giovedì 30 marzo alle 20.30 nella Sala Polifunzionale delle scuole elementari di via Vecellio.

Relatori della serata saranno Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo Economico ed Erik Umberto Pretto, segretario provinciale della Lega Nord.

Il loro vuole essere un ‘no’ secco all’accoglienza dei richiedenti asilo, che dopo l’annuncio dell’arrivo di 50 profughi a Sarcedo (poi bloccato dalla prefettura grazie ad un accordo di temporanea sospensione con il sindaco Luca Cortese) aveva sconvolto il paese.

“Siamo da sempre sensibili nei confronti dei cittadini e delle Amministrazioni Comunali che vedono il loro territorio invaso da presunti profughi – spiega Pretto – per questo vogliamo esprimere la nostra contrarietà all’arrivo di presunti profughi-clandestini a Sarcedo”.

Lega Nord-Liga Veneta lamentano la scarsa lungimiranza politica dei sindaci del Pd o vicini ad esso, che hanno sottoscritto e promosso il protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa (ora scaduto). “Per mesi hanno tentato di illudere i cittadini affermando che l’accettazione degli accordi con la Prefettura di Vicenza avrebbe impedito l’arrivo sul territorio di altri richiedenti asilo – ha sottolineato Pretto – Parole vane, prive di fondamento. Da mesi la Lega Nord–Liga Veneta sostiene che queste modalità di gestione dei presunti profughi non possono essere considerate valide, ma si rivelano piuttosto degli strumenti per aumentare in modo spropositato i fatturati delle cooperative sociali, nate e prosperate rapidamente sul nostro territorio anche grazie al tacito sostegno di numerosi amministratori locali che hanno visto in esse uno strumento per la gestione di un fenomeno epocale che dovrebbe essere invece fronteggiato dallo stato. Uno stato che, purtroppo, non trova soluzione migliore che spargere queste persone nei nostri comuni, per un tempo indefinito, senza conoscerne l’identità ed il passato, lasciandoli liberi di vagare per i nostri paesi. Un sistema assurdo – ha concluso il segretario provinciale – che deve necessariamente trovare la nostra decisa contrarietà”.

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