Si è lasciata alle spalle i vestiti che odoravano di muffa, una vecchia casa troppo gelida e umida anche per i topi, la povertà, la fame e la disoccupazione. Ed infine lo spauracchio di essere costretta a vivere lungo una strada di Torrebelvicino e dormire in una macchina con le due figlie, di 14 e 18 anni. Proprio una veneta doc e proprio qui, nel cuore del nostro Alto Vicentino.
Loredana Drentin, 57 anni, la cui storia ha fatto aprire gli occhi a molti su quella che è oggi la povertà in Veneto, una realtà tenuta nascosta per quel senso di vergogna e di dignità da salvare fino allo stremo davanti al mondo, ha chiuso i conti con la vecchia ‘Giulia’, nome di comodo che abbiamo usato per salvaguardare proprio quell’ultimo briciolo di ‘onorabilità’ dalla quale adesso Loredana è riuscita coraggiosamente a separarsi, non senza indecisioni e tentennamenti.
A questa donna è stata letteralmente regalata una nuova vita grazie ad una gara di solidarietà che ha coinvolto i sindaci di Torrebelvicino e di Schio ed i cittadini di molti paesi. E’ riuscita a liberarsi del male della sua precedente esistenza, un amore malato da dimenticare, la miseria, i tubi rotti del riscaldamento e quell’odore di muffa che è rimasto per anni nei vestiti. Se ne sono andati anche certi vecchi amici. Loredana non ha ancora capito bene perché, e questo le fa ancora un po’ male.
Quello che l’ha convinta a parlare di nuovo è stato il desiderio, forse la necessità umana, di voler ringraziare i molti, moltissimi che con pari dignità hanno voluto aiutarla a tornare a vivere offrendole un lavoro, che ha accettato subito, denaro e mobili, che le hanno permesso di continuare a provvedere alle proprie figlie, ‘il dono più grande che chiedo alla vita’.
Grazie al conto corrente aperto subito dal sindaco di Schio Valter Orsi, grazie alla casetta comunale prima adibita a deposito in via Macello, sistemata d’urgenza, e messa a disposizione fino a dicembre dal sindaco di Torrebelvicino Emanuele Boscoscuro, grazie ai volontari che hanno tinteggiato e portato mobilia, grazie alle donazioni di ogni tipo, ogniuno secondo le proprie possibilità, ricevute nei modi più disparati per non umiliarla, dentro una borsa di vestiti o dentro una scatola di cioccolatini, Loredana è uscita dall’ombra, da quella normalità negata che riassume una tragedia, alla quale tuttavia spesso ci si aggrappa e non si vuole abbandonare perché c’è una paura terribile che ci possa essere anche di peggio.
Nello squallore della vecchia esistenza, e chissà se è anche quello a salvare la nostra scintilla di umanità, Loredana non ha mai voluto abbandonare nemmeno i due cani ed i due gatti di famiglia, che hanno vissuto con lei la povertà ed adesso se ne stanno tutti raggomitolati nella stessa cesta vicino al calore del termosifone. ‘Non avevo soldi nemmeno per mangiare – ha detto Loredana – però non ho mai pensato una volta ad abbandonarli. Alcuni mi regalavano del pane secco, e per molto tempo li ho sfamati con quello’.
‘E’ stato comunque un momento difficile – racconta Loredana, abbracciando uno dei suoi cagnolini – dover affrontare la decisione di dare un taglio al passato, per quanto la nostra vita fosse miserevole. ‘Non ti lascerò tornare in quella casa’, mi ha detto un giorno la mia amica Maura, che ho conosciuto per caso e che è stata quella che mi ha convinta a fare il grande passo. Ho capito più tardi che non avrei abbandonato solo una casa, ma un mondo intero. Prima mi vergognavo di esistere, oggi certe volte mi sveglio alla mattina e non mi riconosco più, mi sembra di essere un’altra donna. Un pomeriggio sono scoppiata a piangere. Ho pianto per 4 ore. Lì ho capito che mi stavo liberando della donna che sono stata, e che ero pronta a vivere la mia nuova vita’.
Loredana non è però un caso isolato. Molte donne in queste condizioni non hanno e forse non avranno mai il coraggio di uscire allo scoperto. ‘Io so che ci sono tante situazioni come la mia – ha raccontato ancora Loredana – ma molte donne non hanno il coraggio, come non l’ho avuto io per tanto tempo, di chiedere sostegno agli altri. Dico a queste donne: parlate! Non abbiate paura di chiedere aiuto. Io farò il possibile per restiturire alle persone bisognose tutto il bene gratuito che in queste settimane ho avuto io’.
Marta Boriero