Il referendum per la sala polifunzionale a Breganze si arena in consiglio comunale. La maggioranza dice “no” alla consultazione popolare.
“Una mancanza di opportunità per i cittadini a decidere se la realizzazione di una sala polivalente, come proposta dall’amministrazione, sia oggi una priorità o meno per il nostro paese – commentano perplessi i responsabili del Comitato Civico di fronte al muro dell’amministrazione – Molti dei cittadini che hanno firmato sono a favore della realizzazione della sala come, invece, molti altri sono completamente contro o perplessi rispetto al progetto che dovrebbe passare in fase esecutiva senza un serio studio sui futuri costi di gestione”
Sotto il vessillo del Comitato Civico per il referendum le volontà non solo di molti consiglieri della minoranza: “Con noi molti movimenti, civici e non, e partiti politici che hanno espresso la loro simpatia per la nostra iniziativa – precisano i responsabili del Comitato – Siamo nati come espressione di unione di cittadini di diversa cultura e idea politica, chiedendo una cosa semplice: la partecipazione dei cittadini sul futuro del paese”.
Che il progetto della sala polifunzionale abbia scaldato gli animi delle parti politiche, e non solo, a Breganze è un dato di fatto, non fosse altro per i soldi in ballo: 1,3 milioni di euro dell’avanzo di amministrazione svincolato dal Patto di Stabilità nel novembre 2015, che se non verrà impiegato entro la fine dell’anno ritorna ad essere non esigibile.
Un gruzzolo pubblico di ragguardevole importanza che andava condiviso, nella scelta di impiego, proprio coi cittadini. Questa la convinzione del Comitato pro referendum, ma prima ancora della minoranza, che ritiene l’amministrazione comunale ‘insensibile’ per non aver chiesto la partecipazione dei breganzesi: “Durante la riunione del consiglio gli esponenti dell’attuale maggioranza hanno detto che la nostra richiesta di referendum è fuori tempo massimo, che dovevamo presentarla al limite un anno fa – continuano i responsabili del Comitato – A noi sembrava normale fosse la stessa amministrazione a doverlo farlo, così non è stato e siamo intervenuti noi: raccogliendo le firme che ora sono quasi 400. Sappiamo che la strada è ancora lunga, ma non impossibile e continuiamo”.
Dal canto suo l’amministrazione comunale non fa una piega, ribadendo che sta portando avanti un’idea già compresa nella propria lista civica ‘Breganze Attiva’, sostenuta ad oggi da non poche associazioni presenti nel paese, ma non solo. “L’esito della discussione in consiglio comunale ha messo la sostanziale condivisione da parte delle minoranze dell’opera progettata – commenta Piera Campana sindaco di Breganze – Poiché ci viene contestata soltanto una mancata consultazione popolare, non possiamo che ribadire al riguardo di essere sereni, in quanto stiamo realizzando ciò che è emerso dal confronto coi cittadini e le associazioni in vari incontri ancor prima della nostra elezione e successivamente nella fase di progettazione per costruire una struttura per costruire una struttura che risponda alle reali esigenze della scuola e della comunità”.
Discorsi che non convincono il Comitato Civico per il Referendum: “Chiediamo a tutti se non sia arrivato il momento per i cittadini di Breganze di far sentire la propria voce – conclude- Per far capire a chi amministra che non siamo un bacino di voti da spremere ogni 4 anni, ma che abbiamo il diritto di essere interpellati quando si prendono decisioni che condizioneranno il futuro del nostro paese”.
Paola Viero