Se ne va da Thiene e dalla provincia di Vicenza il laboratorio analisi del servizio idrico di Avs (Alto Vicentino Servizi) e il Movimento 5 Stelle scende in campo in tutto l’Alto Vicentino per sapere se i sindaci ne sono a conoscenza e per capire quale è il loro pensiero. E per fare una proposta diretta: “Potenziamolo”, che va in senso opposto a decisioni che sembrano essere già state prese.

“Siamo venuti a sapere che nonostante i problemi di inquinamento e pfas, undici gestori in house del servizio idrico integrato veneto sono stati coinvolti per delocalizzare i propri laboratori per creare un’unica struttura – ha spiegato Marco Vantin, capogruppo pentastellato nel consiglio comunale di Schio – Voglio sapere se i sindaci, proprietari di Avs, sono a conoscenza di questo progetto, che porterà il laboratorio analisi di Thiene fuori provincia”.

Il via all’azione di ‘presidio’ arriva da Schio, dove Vantin ha presentato un’interrogazione al sindaco Valter Orsi e a Sergio Secondin, presidente del consiglio. A lui seguiranno interrogazione, sempre dai 5 Stelle, nei comuni di Thiene, Piovene Rocchette, Cornedo e Valdagno.

Vederci chiaro sulla delocalizzazione del laboratorio analisi del servizio idrico di Avs proprio quando l’allarme inquinamento dell’acqua sta coinvolgendo il territorio è lo scopo dei ‘grillini’, da sempre in prima linea per una sana gestione del territorio.

“Il Veneto sta vivendo seri problemi di inquinamento dell’acqua e i Pfas sono al momento l’esempio più eclatante – ha spiegato Vantin – A nostro avviso è gravissimo togliere un presidio di controllo dal nostro territorio, specialmente in questo periodo in cui nel vicentino si sta verificando uno dei più grandi disastri”.

La preoccupazione di Vantin e colleghi si basa sul concreto.

“Il territorio vicentino da un punto di vista idrogeologico è molto importante perché rappresenta un grande serbatoio d’acqua, è una zona di ricarica delle falde di risorgive ed è un territorio molto industrializzato e antropizzato che necessita di essere monitorato e tutelato – ha sottolineato Vantin nella sua interrogazione – A causa di scelte politiche, sia Pmp (Presidio multizonale prevenzione) che Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) sono stati trasferiti a Verona, lasciando sguarnita la nostra provincia di un servizio molto importante e delicato. Ora il disegno che si prospetta è il medesimo per il laboratorio/i delle società del servizio idrico del vicentino. Il laboratorio in questione, nato nel 1985, opera perché l’acqua nel territorio sia costantemente pulita e ben gestita. Non è accettabile che l’Alto Vicentino perda il suo laboratorio, che garantisce immediatezza nelle risposte e risposte rapide”:

Vantin spiega che 11 gestori in house del servizio idrico integrato veneto sono stati coinvolti per creare una struttura unica di laboratori, ma non tutte le società di gestione del servizio idrico integrato del Veneto hanno aderito al progetto, alcune, come Acque del Chiampo, si stanno organizzando per una fusione tra loro di laboratori.

E’ un’interrogazione schietta quella di Vantin, che si rivolge direttamente ai sindaci, che grazie alle quote di partecipazione dei comuni della società Avs, sono i proprietari dell’azienda partecipata.

“L’amministrazione di Schio sa che esiste la volontà di delocalizzare il laboratorio? – ha chiesto Vantin a sindaco e presidente del consiglio – Chiedo poi se il nostro comune intende mantenere un presidio territoriale che già esiste e che è garanzia per dare risposte tecniche in tempi rapidi e soprattutto rilancio, e propongo di sviluppare ulteriormente il nostro laboratorio e il presidio per una garanzia e tutela dell’ambiente e della salute dei nostri concittadini”.

A.B.

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