‘Siamo vivi e vegeti, battaglieri più che mai, e non abbandoneremo mai la Valle ad una inutile devastazione’. Con queste parole gli attivisti del comitato ‘Salva Tovo’ contro la costruzione di un impianto per la produzione di energia elettrica sul territorio di Arsiero, aspettano con una certa apprensione il nulla osta da parte della Regione Veneto al progetto della centralina sul Tovo.

 

Il comitato, composto da alcune decine di residenti nella valle, non appena era uscito l’elenco degli espropriati, si era attivato ed aveva raccolto oltre mille firme, spedite in Regione con tanto di osservazioni al progetto, riuscendo a bloccarlo ancora nel giugno scorso e costringendo la conferenza dei servizi di Venezia, che fa capo al dipartimento difesa del suolo della Regione, a rinviare una decisione che sembrava impossibile bloccare. Il tutto ottenuto anche grazie alla contrarietà della soprintendenza ai beni culturali, convinta che la centralina avrebbe rovinato irrimediabilmente la bellezza del sito. Ma domani la conferenza dei servizi si riunirà di nuovo a Venezia per decidere sul via libera, visto che il committente Impianti Astico S.r.l. ha presentato le integrazioni richieste al progetto.

 

val tovo (2)

Lo spauracchio della scomparsa dei ruscelli naturali e lo sconvolgimento degli ecosistemi locali ha messo in moto una notevole ‘presa di coscienza’ da parte degli abitanti della zona, che sono partiti decisi ed ancor più decisi vogliono proseguire. E si sentono presi anche un po’ in giro, quando raccontano accoratamente che nessun residente è stato avvisato di quanto stava per accadere nella loro valle. Dal 2016 ad oggi sono riusciti anche a commissionare due perizie con i soldi raccolti dai volontari che hanno organizzato marce per sensibilizzare le persone.

 

‘Siamo riuniti con un unico obiettivo – spiega la coordinatrice del comitato Silvia De Pretto – ritrovare la bellezza della Valle e puntare sulla sua valorizzazione. Purtroppo sono tanti i terreni che sono ricoperti dai rovi. Ed ora un gruppo di volontari del Comitato si è riunito e, con l’accordo dei vari proprietari, sta ripulendo il terreno. Stiamo anche partecipando ad una serie di conferenze organizzate da AVVI per la valorizzazione dei terrazzamenti, presenti numerosissimi. Ma sicuramente l’obiettivo di ritrovare vecchi terrazzamenti, nel rispetto del duro lavoro degli antenati, e magari di coltivarli, non sarebbe possibile senza la presenza dell’acqua, elemento fondamentale. A primavera organizzeremo con il patrocinio del comune di Arsiero una giornata ecologica che avrà l’obiettivo di ripulire i vecchi sentieri più utilizzati ed ormai ricoperti dai rovi. Tale azione con lo scopo di permettere ai numerosi visitatori di poter usufruire di ulteriori percorsi per poter ammirare la vallata.’

 

Tovo - attivisti

In soldoni, secondo il punto di vista degli attivisti, si tratta di un’opera inutile e devastante perché i costi in termini economici ma soprattutto ambientali non sarebbero per nulla proporzionati ai benefici. La più grande paura è che la nuova centralina lasci il rio letteralmente a secco non consentendo il deflusso minimo vitale che garantirebbe la sopravvivenza della fauna locale, e proprio adesso che è stata segnalata la presenza di un raro gambero di fiume.

 

Il Rio Tovo serve già due acquedotti, racconta De Pretto, ed anche la garanzia del flusso minimo vitale è solo teorica. ‘Già in gennaio sono sparite le cascatelle – spiega l’attivista – e l’acqua che scende è scarsa. Senza contare lo scempio: il Rio Tovo misura solo 3 chilometri e mezzo, e la tubazione che lo percorrerà misurerà oltre 2 chilometri. Vale la pena per dare illuminazione ad appena 30 case spendere 1 milione e mezzo di euro e prosciugare il ruscello per mesi?’

 

Marta Boriero

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