E’ una vera e propria gara di solidarietà quella che si sta muovendo per il 18enne di Sandrigo rimasto solo, senza lavoro e senza casa e che ha lanciato un appello disperato alla ricerca di aiuto, terrorizzato dall’idea di finire in mezzo a una strada. Una gara che procede e  mira a trovare per lui una soluzione definitiva, che gli permetta di rimettersi in piedi, di ‘lucidare’ il cervello, rendersi conto di non essere solo e andare a lavorare serenamente come dovrebbe fare ogni ragazzino che si appresta ad iniziare la sua vita e vuole farlo in modo onesto. Storia di ordinaria povertà, di quelle che la ‘scorza’ del pudore nasconde troppe volte.

“Non so più come salvarmi” aveva confidato qualche giorno fa ad una persona di Thiene che si è fatta carico di aiutare questo giovanissimo sfortunato. E al suo appello hanno risposto in parecchi, dimostrando che il cuore galoppa molto più velocemente della burocrazia.

Tante le risposte dall’Alto Vicentino  e perfino dalla Calabria:  una signora ha scritto mettendo a disposizione la casa che condivide con marito e figli. Una proposta di aiuto è arrivata anche dal comune di Sandrigo. Ci sono state richieste per colloqui di lavoro, offerte di alloggio gratis, cibo e spesa per dargli una mano. Che lui, aiutato dall’amico thienese, sta accogliendo con il cuore gonfio di gioia e timoroso di illudersi, ma  fiducioso di poter dare al più presto un calcio al suo passato. La soluzione del caso sembra vicina e non si può che dire grazie a chi ha scritto, davvero in tantissimi, per dare una mano, ma anche una parola di conforto a questo ragazzo rimasto solo al mondo.

La storia

Si chiama Yordany, è in Italia da quando aveva 3 anni, ha frequentato la scuola fino a quando ha potuto e poi si è sempre dato da fare. Fino a poco tempo fa aveva vissuto con il padre, che ora non c’è più e lui è rimasto completamente solo, senza nessun famigliare e nessun appiglio a cui aggrapparsi. Ha studiato nella sua breve vita, poi ha dovuto rimboccarsi le maniche per far fronte ad una situazione familiare di quelle che spezzerebbero le ossa anche al più scaltro degli adulti.

E sopravvivere alle angherie della vita, che a volte sembra prendere di mira chi è già stato sfortunato di suo, per lui era diventato davvero impossibile. Troppe le avversità che si sommavano giorno per giorno. E’ così che il ragazzo, un giorno che non ce l’ha fatta più, dopo che si è reso conto che le sue forze erano arrivate al limite, per fortuna, ha deciso di confidarsi con chi ha identificato come un amico. Il quale si è rivolto a noi.

“Quando gli si sono rotti gli occhiali e in tasca non aveva più nemmeno un centesimo ha capito di essere troppo giovane per farcela da solo – ha spiegato il thienese , che si sta facendo in quattro per lui, – Siamo in molti ad essere in difficoltà in questo periodo, ma se faticano gli adulti, possiamo immaginare come si può sentire un ragazzino appena maggiorenne, che di punto in bianco si è ritrovato da solo a dover pensare a sé stesso. E’ di un’umiltà disarmante. Ha bisogno di tutto, ma si vergognava perfino a dirmi di non avere nulla da mangiare da giorni”.

Yordany chiede aiuto per cose normalissime: un lavoro, che gli permetta di pagarsi un piccolo affitto, di fare la spesa, di comperare il biglietto del tram per andare al lavoro. Niente lussi, non ci è mai stato abituato. Niente bar per farsi una birra, niente jeans firmati o telefonini all’ultima moda. “Aveva rotto il telefono e non poteva più nemmeno chiamare per gli annunci di lavoro – ha spiegato l’amico – Gli ho regalato un telefonino usato che avevamo a casa ed era felice perché ne ha capito perfettamente l’importanza. Ora lo sto aiutando a valutare le proposte, perché mi rendo conto che è tanto giovane ed è disperato e la disperazione non permette di essere lucidi”.

E si spera che anche chi si troverà difronte questo ragazzo appena 18enne per sostenere un colloquio di lavoro, tenga presente in che stato d’animo si trova. “Ha davvero bisogno di aiuto e di tutto – ha concluso la persona che ha preso in mano la situazione di Yordany, consapevole che da solo non ce l’avrebbe mai potuta fare – E’ un bravo ragazzo che è andato in confusione per le difficoltà della vita e ora cerca di ricomporsi e sta trovando le forze per cominciare”.

 

A.B.

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