Per sconfiggere il terrorismo occorrono risorse economiche e l’investigazione giusta. Stare molto attenti al web. Domani, venerdì 24 febbraio, all’interno del Golf Club di Asiago si affronteranno temi di spessore e di respiro nazionale come la lotta alla mafia e quella al terrorismo. Ospite, il generale Mario Mori, ex capo del Sisde e investigatore di razza dagli anni del sequestro di Aldo Moro all’arresto di Salvatore Riina. Presenterà il suo ultimo libro ‘Servizi e Segreti. Introduzione allo studio dell’Intelligence’. La serata, organizzata da Gemmo spa sarà presentata dal giornalista Antonio Di Lorenzo.
“Il terrorismo è cambiato perché sono cambiati gli attori: prima c’era quello interno diciamo ‘ideologico’, poi c’è stata la criminalità organizzata di tipo stragista, adesso c’è quello internazionale”, ha spiegato il generale Mori all’Adnkronos – Protagonisti e motivazioni diversi, ma se c’è una cosa in comune è l’approccio che deve avere l’investigatore perché le basi per svolgere un’attività seria di investigazione è sempre quella di una buona tecnica”. Per il generale dunque “gli strumenti possono essere diversi, ma le tecniche sono sempre le stesse perché sono tutte forme di criminalità organizzata”.
Da Parigi a Nizza e Berlino, gli attacchi al cuore dell’Europa non sono mancati ma l’Italia non ne è stata ancora vittima. “Siamo un po’ fortunati e siamo in ritardo rispetto ad altri Paesi. Io penso che tra 10-15 anni ci troveremo anche noi li in mezzo”. Il vero tema, per il generale Mori, non sono le banche dati: “Ci sono già, il collegamento tra le forze di polizia esiste, tra intelligence esiste; certamente ognuno fa poi i suoi interessi, però quando c’è un interesse comune viene affrontano in maniera comune”. Ma sul terrorismo che sfrutta le potenzialità della rete web c’è ancora tanto da fare. “Siamo un po’ in ritardo. Questo tipo di terrorismo si combatte investendo, mettendo tanti soldi, certamente il governo deve investire”.