Le immagini dei Chiostri di San Francesco in stato di apparente abbandono, apparse sui media nei giorni scorsi, hanno attirato l’attenzione di Carlo Cunegato, consigliere di minoranza e capogruppo di TesSiamo Schio.
Dopo l’occupazione da parte dei ragazzi del centro sociale Arcadia, che ne avrebbero voluto fare un ‘dormitorio’ per senzatetto, i Chiostri sono tornati alla ribalta.
Complice anche l’amministrazione comunale capitanata dal sindaco Valter Orsi, che ha imposto lo sgombero dello stabile.
Cunegato ha preso la palla al balzo per presentare un’interrogazione orale al primo cittadino, nella quale ripercorre la storia dei Chiostri.
“I chiostri di San Francesco rappresentano un patrimonio storico-culturale di fondamentale importanza per la nostra città – ha spiegato il consigliere – Costruiti nel ‘500 sono oggi un bene di pubblico interesse che, per l’elevato valore, viene protetto dalla sovraintendenza delle belle arti. Nel 1957 la Casa è venuta in possesso dei chiostri quando hanno inaugurato l’ospedale De Lellis. Nel 2013 gli ospiti della casa di riposo si sono spostati nelle nuove strutture e dal marzo del 2015 il Comune di Schio è diventato il proprietario dello stabile. Le foto apparse nei media nei giorni scorsi hanno rivelato uno stato di totale abbandono dell’edificio. Le stanze del chiostro erano a dir poco luride: nel pavimento c’erano un piccione morto, escrementi ovunque, dei materassi e addirittura una sacca di sangue. Anche il giardino è lasciato a se stesso e non curato. Lasciare in questo stato un edifico così prezioso della nostra città, protetto dalla sovraintendenza delle belle arti, è un sacrilegio. Stupisce che l’amministrazione abbia lasciato in tale stato di incuria e trascuratezza uno degli edifici storici più importanti di Schio – ha concluso Cunegato – Chiedo pertanto di sapere di chi siano le responsabilità di un abbandono così inaccettabile e che cosa intende fare per garantire in futuro una conservazione dignitosa dei Chiostri di San Francesco”.
A.B.