L’Istituto Farina si trasforma in Convitto. La storica scuola primaria di Asiago, che si trova in località San Gaetano, ha riaperto i battenti diventando a tutti gli effetti il nuovo ‘college’ dell’Istituto di Istruzione Superiore Mario Rigoni Stern.
Una novità per il ‘capoluogo’ dell’Altopiano, che per l’occasione ieri ha chiamato a raccolta le istituzioni per il taglio del nastro.
Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, ha affiancato la Madre Superiora delle Suore Dorotee, padrona di casa e dopo una breve celebrazione, l’inno nazionale e la benedizione del parroco cittadino Don Roberto, la scuola ha aperto i battenti in via ufficiale.
Una cerimonia inaugurale densa di significato, perchè in tempi di tagli e di mancanza di risorse, dove son più i convitti che chiudono di quelli che resistono, quello Altopianese è un caso eccezionale in cui l’impegno e la voglia di fare hanno prevalso. Il motore di questo progetto, partito già con l’inizio dell’anno scolastico, è il preside dell’istituto superiore asiaghese che in prima persona si è speso per raggiungere questi risultato. Mario Porto ha esordito: “Siamo in un momento molto importante perché veniamo ad inaugurare una struttura che ha fatto un percorso particolare e che ha avuto con l’aiuto di molti la possibilità di sollevarsi, abbiamo sollevato il peso e siamo decollati. La fatica più grande è sempre il decollo, quando si è in quota si riesce a volare e anche con minor energia. Oggi abbiamo ospite una delegazione di studenti australiani, sedici ragazzi che soggiornano nelle famiglie di una scuola professionale di Melbourne con cui siamo gemellati, noi siamo stati loro ospiti a luglio”.
Una scuola che si apre al mondo e alle altre culture: “Il nostro istituto va oltre le frontiere: siamo gemellati con una scuola in Baviera da tanti anni e abbiamo intrecciato un rapporto di gemellaggio anche con una scuola cinese, già son venuti come ospiti a settembre e vedremo se saremo capaci anche noi di andare in Cina con una delegazione di alunni dell’alberghiero. Se vogliamo che le cose diventino migliori infatti dobbiamo modificarle”.
Soddisfatto il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, che ha dichiarato: “Siamo nella fase di rinascita di questo istituto, che noi ricordiamo come una grande scuola elementare che ha formato tantissime generazioni di altopianesi. Quando siamo stati costretti a chiudere un paio di anni fa, credevamo che questo diventasse uno dei tanti contenitori senza una prospettiva di sviluppo e riuso futuro, ma grazie alla tenacia del Preside Porto e del vice preside Barolo ma anche alla vicinanza della regione Veneto e ringrazio l’assessore Donazzan e Corà non soltanto per questo tipo di intervento che è stato decisivo è straordinario e ha portato a far rinascere una struttura come questa, ma anche perché abbiamo permesso anche di creare un servizio a favore di tante famiglie e giovani magari della pianura che hanno bisogno di un’assistenza come modello educativo che tutti noi vorremo ci fosse per i nostri figli”.
Ma se l’artefice è stato Mario Porto, è doveroso ammettere che il progetto ha trovato ampio riscontro anche a livello regionale e provinciale. “La presenza di questi studenti australiani da anche il senso di una vocazione internazionale di questo territorio, e noi lo vogliamo così – ha commentato Elena Donazzan – Questo è uno dei luoghi più belli del nostro Veneto e se lo facciamo conoscere lo amiamo anche di più. Tutti nella testa abbiamo l’idea che dobbiamo per migliorare cambiare, mentalità, professionalità, migliorare gli standard, lo sforzo deve partire e parte dalla Scuola. Qui pubblico e privato stanno insieme questo è un luogo dell’educazione coi suoi singoli e il valore che ha per la nostra identità e la nostra tradizione. Perché abbiamo fatto un nuovo liceo sportivo, dei nuovi percorsi, volgiamo maggior qualità possibile e abbiamo provato a dire: guardate che un modello buono, nuovo può essere anche quello della settimana corta, eh magari vede i ragazzi protetti, accompagnati in momenti che son quelli delle competenze trasversali, quelle che chiamano soft skills ma che son fondamentali, conoscere l’inglese, la matematica e l’italiano e qui questo accadrà. Va sottolineato che questo convitto è stato fatto in montagna – ha continuato l’assessore regionale – E’ l’unico convitto della provincia, dello Stato ed è un luogo in cui si potrà venire anche dalla pianura. Quale è infatti il grande problema che ha la montagna, che va ripopolata di vita (attraverso i giovani), di professioni e di professionalità e lo dobbiamo fare con il lavoro, ma tutto questo parte dalla Scuola. Anche a me piace guardare le cose che si fanno, in politica spesso si parla ma non si fa, noi siamo abituati a far accadere i fatti. La politica è una cosa buona e giusta quando viene fatta onestamente per il servizio nei confronti della propria comunità e questo servizio si misura con le azioni e coi fatti. E questa – ha concluso Elena Donazzan – è una bellissima realizzazione di un’idea che ha avuto la possibilità di avere uomini e donne su cui contare che è un senso della propria tradizione che si concretizza verso il futuro è quindi son felicissima di esser qui oggi e un abbraccio al prof Porto per tutti”.
Giulia Rigoni