Rifiuti abbandonati all’ingresso dell’ecostazione, chiusura del parcheggio sterrato vicino a piazza Silva e annullamento del pranzo di Natale al centro diurno Brolatti.
Il 2016 del gruppo di opposizione Noi di Marano e del suo leader Erik Umberto Pretto si chiude con 3 interrogazioni all’amministrazione comunale, alla quale è esplicitamente richiesta una risposta a verbale al prossimo consiglio comunale.
“Chi gestisce l’ecostazione e a chi compete la pulizia delle strade di accesso”, chiede Pretto, puntando il faro sui numerosi sacchi, aperti e chiusi, che vengono abbandonati a ridosso del centro di smaltimento. Un fatto che colpisce, vista la virtuosità del nuovo sistema di raccolta rifiuti, che ha portato Marano a ricevere il riconoscimento di ‘comune più virtuoso d’Italia’. “Su segnalazione di molti cittadini vogliamo richiamare l’attenzione dell’amministrazione sull’assoluto degrado in cui si presenta la strada di accesso all’ecostazione maranese – ha sottolineato Pretto – E’ diventata una discarica di rifiuti a cielo aperto, che non vengono raccolti e rimangono in bella vista, pur essendo a qualche metro di distanza dal portone d’ingresso del centro di raccolta stesso, creando un assurdo paradosso”.
Il consigliere comunale di minoranza chiede poi perché sia ‘saltato’ il tradizionale pranzo di Natale organizzato nel centro diurno per anziani di via Brolatti “nonostante fosse una tradizione positiva e un autentico momento di condivisione e di vicinanza alle persone che, per motivazioni varie, hanno la necessità di usufruire dei servizi erogati presso il centro”.
Ma c’è un’altra domanda alla quale Noi di Marano chiede risposta: “Perché, senza un congruo preavviso, è stato chiuso il parcheggio sterrato a lato di piazza Silva, che rappresentava un’area di strategica importanza per le necessità dei cittadini maranesi intenti a parcheggiare le proprie automobili, soprattutto nel giorno del mercato cittadino?”
Consapevole che si tratti di un’area privata che da anni è utilizzata come parcheggio pubblico, Pretto chiede di conoscere i termini dell’accordo siglato nel 2004 tra proprietà e comune per la gestione della superficie, la destinazione urbanistica dell’area secondo il Pat (Piano di assetto del territorio) ed eventuali altri appositi strumenti vigenti, i motivi per i quali la proprietà ha chiesto la restituzione dell’area e le eventuali richieste fatte all’amministrazione per proseguire l’accordo di utilizzo pubblico del suolo, come l’amministrazione comunale intenda ovviare al disagio arrecato ai cittadini e quale sia lo stato di fatto del piano di recupero all’interno del quale tale area sarebbe stata definitivamente adibita a parcheggio pubblico.
A.B.