Rischia di chiudere i battenti la popolare sagra della bondola di Torrebelvicino, visitata ogni anno nel mese di maggio in occasione dell’Ascensione da oltre 7 mila estimatori del gustoso insaccato di maiale bollito, farcito con la lingua.

 

Motivo di vanto per il comune ed i cittadini turritani, prodotto tipico a denominazione comunale (De.Co), riconosciuta a livello regionale e protagonista di un rituale festoso che si protrae senza interruzioni da 27 anni (dal 1989), ma che ebbe la sua edizione ‘pilota’ già nel 1970, la sagra della bondola ha perso i suoi organizzatori storici, i soci del Calcio Torre, ora Calcio Schio, i quali hanno deciso di passare il testimone ad altri volonterosi. Come hanno spiegato senza fronzoli gli stessi soci dell’associazione calcistica organizzatrice, ‘siamo stanchi, abbiamo chiuso un’epoca’.

 

Un primo incontro preliminare per capire chi potrà sostituirsi al Calcio Schio e mettere in piedi un evento tutt’altro che semplice, che ha come teatro il campo sportivo parrocchiale, si è tenuto lunedì sera in sala consiliare, alla presenza del vicesindaco Leone Battilotti e di numerose associazioni di volontariato e sportive, tra le quali gli alpini, i fanti, la proloco, la polisportiva e l’ascom.

 

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Tutti sono stati concordi nel ritenere che la tradizione della bondola De.Co vada senz’altro continuata, ma capire quale associazione potrebbe raccogliere la sfida è un altro paio di maniche. A spaventare è senza dubbio l’impegno di spesa iniziale, che si aggira intorno ai 70 mila euro tra affitto del capannone (17 mila euro), costo e bollitura bondole  (che non si possono ridare indietro) e le altre vivande, materiale pubblicitario, impianti audio, compensi dei gruppi musicali e altre spese per l’intrattenimento. Costo che comunque, stando alle parole degli organizzatori storici, verrebbe ampiamente coperto con i ricavi. Ma grande è anche l’impegno burocratico della richiesta autorizzazioni, di sponsor e attrezzature varie, che tuttavia il Calcio Schio è disposto a mettere a disposizione anche per l’anno prossimo.

 

‘Sarebbe molto grave perdere questa tradizione – ha detto alle varie associazioni Battilotti – perché è nostro dovere salvaguardare quello che è un importante indotto turistico ed economico. Ci sono voluti anni per farla arrivare ai fasti di oggi, pensiamo anche a tutti i visitatori degli altri paesi che vengono a Torre appositamente per la sagra della bondola. Ed è un evento che non è mai stato in perdita’.

 

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La proloco del paese è l’associazione che potrebbe raccogliere l’eredità del Calcio Schio e decidere di assumersi onori e oneri della sagra. ‘Devo confrontarmi con tutto il gruppo – ha detto però il presidente dell’associazione – prima di prendere una decisione così importante. So che la tradizione va salvaguardata, ma i dubbi sono comunque  tanti’.

 

 

Quel che manca non sono i volontari, ha concluso infine il vicesindaco, poiché si parla già di 60 persone disposte a dare una mano durante l’evento, ma un gruppo organizzativo che diriga i lavori. ‘Ne parlerò nei prossimi giorni col sindaco, perché la decisione va presa in fretta. Già a gennaio bisogna partire con l’impegno del capannone, non è il caso di perdere altro tempo’.

 

 

Marta Boriero

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