Nessun rispetto per i lavoratori e le famiglie dietro la chiusura di alcuni centri commerciali tra Mestre e Venezia il giorno di Santo Stefano, ma un puro e semplice calcolo che ha portato a dire ‘il gioco non vale la candela’.
Un gesto un ogni caso apprezzato dai presidenti dei commercianti di Thiene e Schio, rispettivamente Emanuele Cattelan e Guido Xoccato, che auspicano ancora una volta che, sempre di più, si vada verso l’abitudine di tenere chiusi negozi ed esercizi nei giorni di festa.
Un tema sempre caldo quello delle aperture della grande distribuzione la domenica e durante le festività, che innesca puntualmente discussioni tra chi è a favore e chi è contrario.
“MI risulta che finora solo ‘La nave de vero’ di Mestre (grande centro commerciale) abbia deciso di tenere chiuso il 26 dicembre – ha spiegato Guido Xoccato – Apprezzo il gesto e spero che moltissimi altri commercianti seguano il loro esempio, anche se di sicuro dietro a questa decisione non c’è la volontà fi rispettare la necessità dei dipendenti e delle loro famiglie di trascorrere del tempo insieme, quanto piuttosto c’è il calcolo costi-benefici”.
Tenere aperto nei giorni di festa non è uno scherzo per i commercianti. Non per il costo dei dipendenti, che grazie al nuovo contratto di categoria possono recuperare il giorno festivo senza essere pagati di più, quanto per i costi dell’immobile: riscaldamento, luce e spese varie.
“Mi piacerebbe molto che dietro la decisione di tenere chiuso ci fosse la volontà di lasciare tempo libero ai collaboratori – ha continuato Xoccato – Purtroppo mi sa che non è così. Il 26 dicembre non è un giorno da shopping in ogni caso, visto che segue il Natale. E’ un dato di fatto che le aperture nei giorni festivi non facciano guadagnare, soprattutto alle strutture commerciali più grandi, che di conseguenza sono anche molto costose. Alla Nave de Vero fanno passare la chiusura del 26 come attenzione verso i dipendenti, ma in realtà è un tornaconto economico – ha concluso Xoccato – In ogni caso auspico sia solo l’inizio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Emanuele Cattelan, che da Thiene ha sottolineato: “E’ una buona notizia, anche se immagino che la ragione non sia il buon cuore verso i lavoratori. Comunque è meglio di niente, perché bisogna tornare alle vecchie abitudini di tenere chiuso nei giorni ‘comandati’. Durante le festività soprattutto, gli esercenti e i loro dipendenti sono già sottoposti ad uno stress lavorativo molto più forte rispetto ai giorni normali, pertanto sarebbe giusto dare loro delle tregue. La chiusura del 26 dicembre, come inizio, mi va in ogni caso benissimo – ha concluso il presidente Ascom di Thiene – Mi auguro anche io che sia solo l’inizio”.
Anna Bianchini