Sono 79 gli interventi di ristrutturazione e messa a norma delle scuole venete messi in cantiere quest’anno con le risorse del piano triennale per l’edilizia scolastica. Un piano che porta in dote 89 milioni della Banca Europea per gli Investimenti per il biennio 2015-2016 e che ora attende di essere finanziato, tramite la Cassa depositi e Prestiti, per la terza tranche, nel 2017. Tra i criteri premiali per l’assegnazione di questi fondi la Regione Veneto ha previsto, di propria iniziativa, l’adeguamento anti-sismico.

 

“La prevenzione del rischio sismico, e quindi la sicurezza degli edifici scolastici di ogni ordine e grado, è un criterio guida della programmazione regionale – mette in evidenza Elena Donazzan, assessore alla scuola e all’edilizia scolastica – Non è certo un caso se il Veneto, di propria iniziativa e con lungimiranza , ha inserito nel 2015 punteggi premiali per i progetti di ristrutturazione che comprendono interventi antisismici, assegnando quindi una specifica priorità nell’impiego dei fondi Bei”.

 

“Purtroppo i bilanci di regione ed enti locali sono sempre più asfittici e vincolati dalle regole di stabilità – prosegue l’assessore – motivo per cui, nonostante la nostra regione sia stata una delle prime a dotarsi dell’anagrafe scolastica e a fotografare puntualmente le priorità di intervento per adeguare i plessi scolastici, c’è ancora molto da fare. Ma le condizioni strutturali delle scuole venete non sono certo quelle indicate da imprecisi e lacunosi rapporti diffusi in questi giorni da alcune associazioni”.

 

Secondo l’anagrafe scolastica della Regione Veneto, delle 3815 scuole presenti nel territorio regionale, 1884 necessitano di un intervento di manutenzione o  ristrutturazione. Per eseguire tutti i lavori individuati dal censimento servirebbe oltre un miliardo di euro.  Tuttavia – fa rilevare il dipartimento infrastrutture della Regione Veneto –  per la stragrande maggioranza degli edifici (9 su 10) è stato predisposto il piano di valutazione del rischio ed esiste un piano di evacuazione. Inoltre, negli 89 comuni del Veneto classificati a maggior rischio sismico (in particolare quelli del Bellunese e dell’Alta Marca) la percentuale degli edifici già  conformi alla normativa antisismica supera il 20 %.

 

“Anche il prossimo bando regionale per l’edilizia scolastica, che verrà aperto nel 2017, avrà tra i criteri premiali l’adeguamento antisismico – conclude l’assessore Donazzan – perché la sicurezza di studenti, insegnanti e operatori scolastici è dovere di civiltà e priorità inderogabile per la Regione Veneto e le amministrazioni locali. Vista la ristrettezza di risorse finanziarie non ci resta che concentrare le risorse disponibili sugli interventi più urgenti e indifferibili, nelle aree a più elevato rischio sismico. Vorrà dire che gli edifici scolastici vecchi e datati, ma non in condizioni palese di rischio, dovranno aspettare ancora, ma non intendiamo sfidare la buona sorte: la sicurezza è al primo posto”.

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