“Almeno rispettassero la legge”. Poche e dure parole da Federica De Pretto, presidente di Enpa sezione Thiene-Schio, che ha commentato con rabbia la strage di tordi che qualche giorno fa ha visto come teatro i campi dell’Alto Vicentino.
In barba al regolamento che prevede un massimo di venticinque tordi al giorno, i cacciatori hanno approfittato della migrazione degli uccelli per ucciderne e portarne a casa ben più del limite consentito.
“Già la legge, con tutto quello che permette, è scandalosa – ha commentato Federica De Pretto – Ma almeno la rispettassero. E non parliamo poi delle nuove proposte di legge regionale. Quando si sente parlare di stragi di uccelli, dovrebbero essere i cacciatori per primi a scandalizzarsi, invece che vantarsi tra di loro. Loro che dicono che sono pochi quelli che non sono corretti”.
La presidente Enpa si rivolge direttamente ai cacciatori, colpevoli a suo dire non solo dell’uccisione di uccelli e altri animali, ma anche incapaci di adeguarsi alle regole e impegnati nel voler evadere controlli da parte degli enti preposti. “Perché state zitti? – ha commentato – Se siete così onesti perché vi danno fastidio i controlli delle guardie? Chi non ha nulla da nascondere non teme i controlli. Non ho sentito cacciatori protestare per la proposta di depenalizzazione. Chi ammazza specie protette, come i fringuelli, non lo fa per sbaglio, lo fa con coscienza. E se non è in grado di riconoscerli, non deve avere la licenza di caccia. Chi ammazza specie protette va punito duramente. Tutto questo lassismo verso la caccia porta a queste stragi. Questi poveri tordi, stavano solo migrando. Quando non vedrete più un uccello in cielo, quando non sentiremo più il loro cinguettio, probabilmente sarà troppo tardi”.
Anna Bianchini