A pochi giorni dal licenziamento dei 30 dipendenti della cartiera Ngp di Arsiero il sindaco Tiziana Occhino è un fiume in piena. Sono parole di sconforto che le escono dalla bocca, dopo che oggi ha voluto ascoltare i rappresentanti sindacali ed i lavoratori. Amarezza, rabbia e delusione i sentimenti che accomunano tutti, ed alcuni provano anche un certo sollievo per aver vista finalmente scritta la parola fine a continue disillusioni sotto l’ombra continua della cassa integrazione.
‘Ho vissuto con loro in questi due anni – ha esordito Occhino – la vicenda tormentata e ingarbugliata della Ngp per condividere l’amarezza della conclusione di un percorso che abbiamo tutti scongiurato, e per rinnovare la mia piena solidarietà istituzionale e la mia vicinanza umana in questo momento che al di là di tutte le idee, le opinioni, i giudizi di merito, le possibili recriminazioni, i processi reali e quelli alle intenzioni lascia ai lavoratori il prezzo più alto da pagare: quello di aver perso il loro posto di lavoro’.
Ma la tristezza per questi nuovi disoccupati che adesso devono fare i conti con uno stipendio in meno in famiglia, in qualche caso anche l’unico, non può che lasciare il posto alla rabbia di chi ha visto sforzi e tempo sprecati per un risultato che non c’è stato. ‘Inutili gli sforzi – ha infatti continuato il primo cittadino – dei sindacati e delle istituzioni, di Prefettura e Provincia, in particolare del consigliere Valter Orsi e del dott. Iodice, che insieme al comune si sono spesi per cercare di mettere in campo ogni azione e ogni mediazione possibile al fine di far ripartire un’attività che avrebbe potuto dare una risposta occupazionale seria al nostro territorio. Pur sapendo che non era e non è in nostro potere decidere essendo la questione imprenditoriale squisitamente privata,non posso comunque che trovare difficile da accettare la mia ‘impotenza’ sull’esito della partita, questo oltre che l’amaro in bocca fa arrabbiare. Aggiungo solo questo: si poteva non arrivare stremati alla pagina conclusiva, e soprattutto sfiduciati, e si poteva avere più rispetto della dignità dei lavoratori che andava via via diminuendo’.
Un pensiero per il futuro però Occhino lo vuole riservare, non solo perché la speranza è l’ultima a morire ma anche perché la ditta ha tutte le carte in regola per ripartire. Crisi, ovviamente, permettendo. ‘Sono nonostante tutto fiduciosa – ha infatti ammesso il sindaco – che la cartiera possa ancora e stavolta davvero rinascere, convinta che tutti gli sforzi spesi non siano andati completamente perduti e che dalle ceneri di questo epilogo infelice si possano gettare le basi solide e durature di un processo di imprenditorialità virtuosa che da troppo tempo ormai la cartiera spera di vedere attuato. Questo l’augurio per il futuro e il pensiero di speranza che rivolgo a tutti i lavoratori. Rinnovo la piena disponibilità mia e dell’amministrazione che rappresento a essere vicina e se possibile di aiuto a qualsiasi nuovo passo muoverà da oggi in avanti la cartiera’.
M.B.