Nel caso di arrivo di nuovi a Schio, i picchetti sono pronti. Ad avvisare dell’eventuale ‘sommossa’ popolare è il comitato Prima Noi, che ha deciso di trasformare i ‘mi piace’ di Facebook e le chiacchiere da ‘ultrà’ dei ‘no profughi a tutti i costi’ in azione.
Dopo oltre un anno dalla costituzione del Comitato di cittadini PrimaNoi il tema immigrazione rimane di stretta attualità – spiega i leader Alex Cioni – Migliaia gli uomini prelevati dalla Guardia Costiera e dalla Marina Militare che in queste ore sono distribuiti nelle varie provincie della penisola tra cui Vicenza con l’annunciato arrivo di altre 250/300 unità di richiedenti asilo che si aggiungono alle duemila già dislocate nei vari centri d’accoglienza”.
Cioni ricorda che giusto un anno fa, il prefetto Eugenio Soldà aveva l’intenzione di creare all’ex ospedale De Lellis di Schio, un centro hub per l’emergenza profughi. Un a decisione che si è infranta sullo scoglio delle proteste dei cittadini, del ‘no’ secco del sindaco Valter Orsi e dell’allora DGdell’Ulss 4, Daniela Carraro che, in qualità di proprierìtario dell’immobile, aveva ostacolato la scelta.
“Avevamo profetizzato in tempi non sospetti che il sistema dell’accoglienza sarebbe collassato – sottolinea Alex Cioni – ma il prefetto Soldà si è ostinato a rappresentare orgogliosamente la quinta colonna del Governo Renzi fregandosene dell’opposizione sostenuta dalla maggioranza dei sindaci e della popolazione”.
Pronti i picchetti quindi, con il comitato che lancia un appello diretto ai cittadini della provincia di Vicenza e ai gruppi politici che condividono il medesimo fronte di opposizione. “Noi abbiamo fatto la nostra parte – dice Cioni – E’ arrivato il momento che usciate dal torpore per passare all’azione”. Una minaccia nemmeno tanto velata, che incita ad alzare il livello della protesa da “forme pacifiche di protesta passiva a forme di resistenza attiva. Di chiacchieroni ne sono pieni i cimiteri – accusa Cioni – quindi è arrivato il momento di agire con assoluta determinazione e trasparenza”.
Anche se Valter Orsi, sindaco di Schio, ha negato l’agibilità all’hotel Eden, il cui proprietario ha dato il via ai lavori di ‘messa a nuovo’ per destinarlo ad un centro di accoglienza migranti, Prima Noi stenta a credere che la struttura rimarrà vuota a lungo.
“Abbiamo motivo di credere che l’hotel Eden di Schio prima o poi aprirà i battenti nonostante il lavoro dell’amministrazione scledense che ne ha revocato l’agibilità – continua Cioni – Le centinaia di persone che ai primi di agosto hanno partecipato con noi alla protesta davanti all’albergo promossa dal sindaco, devono rendersi conto che il tempo delle passerelle e degli slogan è terminato, è giunto il momento di passare alle vie di fatto picchettando l’ingresso della struttura. Noi inizieremo in questi giorni ma da soli non possiamo garantire di essere efficaci”. “Se la prefettura dovesse forzare la mano nonostante la revoca dell’agibilità, dovranno essere i cittadini a creare un muro – attacca Giuseppe De Marchi, del direttivo di Prima Noi –
Per gli affittacamere, cioè quei privati che concedono gli appartamenti per i profughi facendo fatturato grazie al sistema dell’accoglienza e ai soldi dei contribuenti italiani, creeremo delle liste di proscrizione al fine di rendere pubblici nomi e cognomi denunciandoli come infimi speculatori e collaborazionisti di un Governo che favorisce l’invasione di falsi profughi”.
A.B.