“Il Pasubio è un luogo di memoria storica e non si può ‘personalizzare’ a proprio piacimento”. A parlare è Armando Cunegato, sindaco di Valli del Pasubio, che dopo le polemiche scatenate dall’affissione di una targa in memoria di un cane deceduto sul monte sacro un anno fa, ha deciso di attuare quello che già aveva in mente da anni.
La decisione è stata presa dopo che il nostro giornale, giovedì scorso, aveva pubblicato la notizia della targa al cane Arturino, posizionata dai suoi amorevoli proprietari sulla Val Camossara, lungo la Strada delle 52 Gallerie. Una notizia che è stata ripresa da vari quotidiani locali e ha fatto il giro del web, scatenando un tam tam mediatico e scontri accesi tra chi chiede la rimozione immediata della targa e chi la difende invocando pietà.
“Non è questione di intolleranza nei confronti di un cane morto o degli animali in generale – ha spiegato Cunegato – Qui l’amore per gli animali non c’entra nulla. Diciamo piuttosto che è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da tempo volevo far rimuovere le targhe non autorizzate, sulla Strada delle Gallerie, sulla Strada degli Eroi e in tutti i sentieri”.
Per targhe non autorizzate, Cunegato si riferisce a tutte le affissioni che riguardano escursionisti caduti nei dirupi e deceduti, o amanti delle cime, magari morti in città, ma che secondo i famigliari meritano di essere ricordati tra le loro amate montagne. “Capisco il dolore delle persone quando perdono qualcuno – ha sottolineato il primo cittadino di Valli – ma non possiamo permettere che chiunque, a suo piacere, appenda una targa sul Pasubio. Non è una Via Crucis dedicata a tutti, ma un monte sacro alla patria, dove si ricordano i Caduti in guerra”.
E a chi difende la targa ad Arturino, sottolineando che amministrazione comunale, Cai e gestori del Rifugio Papa (il rifugio dove approdano i sentieri che da Valli e Posina salgono sul Pasubio) dovrebbero occuparsi piuttosto della pulizia della montagna, o del fatto che molti turisti si comportano in modo incivile provocando danni ben più evidenti di qualche targa sparsa qua e là, Cunegato risponde: “Non spetta a noi insegnare l’educazione agli escursionisti. A noi interessa far rispettare il monte sacro, garantendo allo stesso tempo servizi per turisti che, qui come in tutto il mondo, hanno il diritto di vedere le nostre bellezze. Ci auguriamo naturalmente – ha concluso – che le persone si comportino in modo civile. In questo caso specifico però, noi dobbiamo dare risposte istituzionali. Le targhe non autorizzate verranno rimosse e posizionato tutte insieme in un altro luogo, alla base del Pasubio o vicino al Rifugio Balasso”.
Anna Bianchini