“Volete la Pedemontana a tutti i costi? Allora pagatevela”. Suona più o meno così la risposta che i senatori pentastellati Enrico Cappelletti e Gianni Girotto hanno dato agli imprenditori che hanno scritto a Matteo Renzi e Luca Zaia esprimendo preoccupazione sul fatto che la superstrada a pagamento, che dovrebbe collegare il trevigiano con il vicentino, rimanga incompiuta.

“Completare l’opera a tutti i costi” è la richiesta che gli imprenditori hanno fatto ai presidenti del Consiglio e della Regione Veneto, ma la cosa non è piaciuta ai 5 Stelle. “

“Con riferimento alla nota diffusa ieri da un gruppetto di imprenditori che rivendica la necessità di ultimare la Pedemontana ‘a qualsiasi costo’ – ha spiegato Cappelletti e Girotto –  in qualità di rappresentanti delle istituzioni che devono tutelare e difendere gli interessi dei cittadini, crediamo che ultimare l’opera ‘a qualsiasi costo’ potrebbe pure andare bene, se tuttavia la pagassero gli imprenditori stessi. Ma non se il conto dovranno pagarlo tutti i cittadini. Perché sarebbe come giustificare qualsiasi cosa, a partire dagli sprechi e dalle tangenti miliardarie pagate per il Mose. La necessità dell’opera é una cosa. Il trasformarla in una mangiatoia destinata al fallimento e quindi alla ricaduta dei relativi oneri sul pubblico é, evidentemente, un’altra cosa”.

I due senatori poi puntato il dito contro l’inutilità evidente di un’opera, sulla quale si è discusso, evidentemente a ragione, per anni. CappellettiUn’opera che in molti hanno definito ‘necessaria’, mentre altri hanno optato per il ‘totalmente inutile’. Un grande tratto di Pedemontana sorge infatti lungo la Marosticana, che da corsia rettilinea è stata ‘smontata’ e riempita di curve e rotonde per fungere oggi da complanare. Un’assurdità secondo i pentastellati, che invitano gli imprenditori a non mettere fette di prosciutto sugli occhi cercando di giustificare l’ingiustificabile.

“Invitiamo questi imprenditori ad andare a vedere il tracciato – hanno concluso i due parlamentari M5S – Anche un osservatore sbadato noterà che per oltre un terzo questa superstrada corre lungo un’autostrada già esistente, e caratterizzata da traffico scarso (la Valdastico Sud). E’ evidente che, quantomeno in quel tratto, invece che una autostrada con poche auto ne avremo due, ciascuna con la metà di un traffico già scarso. Alla faccia della presunta emergenza traffico”.

Nel frattempo, per vederci chiaro su quello che sembra concretizzarsi in uno scandalo finanziario di proporzioni epiche, con 20 miliardi di euro che potrebbero ricadere sulle spalle dei cittadini, senatori del Movimento 5 Stelle hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti Graziano Delrio.

“Vorremmo sapere se corrisponde al vero il fatto che le convenzioni economiche e finanziarie condivise dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, rappresentano una sostanziale trappola finanziaria da 20 miliardi di euro – chiedono Cappelletti e Girotto – Vorremmo sapere se corrisponde al vero che i cittadini potrebbero trovarsi a dover pagare, in virtù di scellerati accordi siglati a favore del concessionario, una cifra pari a 10 volte il costo della superstrada stessa. Chiediamo se questi oneri finanziari potrebbero portare all’insolvenza della stessa regione Veneto e se sia questo il motivo delle indebite pressioni avvenute in questi giorni su Cassa Depositi e Prestiti, perché faccia propria una parte di rischio, con buona pace dei risparmiatori delle Poste. Si vorrebbe sapere infine – concludono – se questo rischio rappresenti la vera ragione per cui sono stati segretati per anni i documenti da parte del commissario straordinario Vernizzi e da parte dello stesso Zaia”.

Anna Bianchini

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