La tensione è altissima tra i 300 ultramaratoneti pronti allo start della 5° edizione della Trans d’Havet a mezzanotte da Piovene Rocchette. Molti sono seduti o distesi a cercare concentrazione per una gara di 80 chilometri e 5.500 mD+ che richiederà uno sforzo fisico enorme e una determinazione fuori dal comune per percorrere le piccole dolomiti dal Summano al Carega in un saliscendi massacrante.
Ma tanti sono arrivati in gruppo e chiacchierano ridendo, e ci spiegano come per loro la gara è assolutamente secondaria, di come siano lì da ogni parte d’Italia per la bellezza delle nostre montagne e per correre divertendosi. Non sono certo a caccia del risultato, ma di vincere la più grande sfida che questa gara ti offre: arrivare al traguardo.
Gli atleti incontreranno i 200 colleghi del tracciato corto Marathon al Pian delle Fugazze. Per loro 2.500 mD+ fino a Valdagno, tappa finale per tutti.
Il direttore di gara Enrico Pollini vive l’emozione della partenza assieme ai ‘suoi’ atleti. Per lui, che ha ideato il tracciato correndo nel 2009 l’edizione zero, ci sono 24 ore di tensione sullo schermo dal quale segue lo sviluppo della corsa, e incrocia le dita affinché il meteo, che ci ha messo lo zampino nelle due edizioni precedenti, sia clemente.
Interviste Video
Lorenzo Bressan e Marta Boriero (montaggio a cura di Jacopo Baldin)
Lorenzo Bressan
Marta Boriero