Con una lettera a firma congiunta, inviata oggi, i Presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia, hanno chiesto formalmente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dell’Interno Angelino Alfano una risposta del Governo alla richiesta, rispettivamente avanzata con precedenti note, di tenere i rispettivi referendum consultivi regionali sull’Autonomia in un Election Day, abbinando il voto nelle due Regioni a quello del referendum confirmativo per l’approvazione della recente Riforma Costituzionale.

Nella lettera, inviata per conoscenza al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa, Maroni e Zaia sottolineano, tra l’altro, che “la necessità di formalizzare la richiesta è discesa da imprescindibili esigenze di risparmio e di contenimento della spesa pubblica, che non possono non essere condivise e partecipate da tutti i livelli istituzionali”.

“Qualora non giunga alcun riscontro in tal senso alla Regione Lombardia e alla Regione del Veneto entro i primi giorni del mese prossimo – scrivono anche Maroni e Zaia – riteniamo di dover prendere atto della mancata disponibilità di codeste Istituzioni a consentire lo svolgimento abbinato della consultazione referendaria nazionale e delle consultazioni regionali”.

 

“La nostra richiesta – sottolinea Maroni – è dettata dall’opportunità, anzi dalla necessità di contenere la spesa pubblica, risparmiando proprio laddove questo sarebbe facilmente possibile, se solo il Governo ce lo consentisse”. “Unire le consultazioni referendarie garantirebbe infatti ai cittadini lombardi un risparmio di circa 20 milioni di euro – spiega il governatore lombardo -, consentendo comunque loro di esprimersi in merito a una questione, fondamentale per la nostra economia e non solo, come quella dell’Autonomia”. “E’ tuttavia evidente che, se anche il Governo dovesse negare questa possibilità, nulla potrà impedire ai Lombardi di esercitare un loro sacrosanto diritto – annuncia Maroni -: votare per dire se vogliono che la loro Lombardia debba diventare autonoma”. “Lombardia – conclude – che vanta due record: prima Regione in Italia quanto al rapporto costi (i più bassi)-servizi (i migliori) e prima per tasse versate nelle casse statali, come recenti autorevoli sondaggi certificano. Anche per questo nulla potrà fermare la nostra democratica consultazione”.

 

“Naturalmente – dice Zaia – il referendum per l’Autonomia si farà a prescindere dall’atteggiamento del Governo, ma la differenza sta nel poter sentire il parere della gente facendo risparmiare ai contribuenti, per quanto riguarda la sola Regione Veneto, costi per circa 14 milioni di euro, che scatterebbero senza l’Election Day. Il buon senso e la necessità di non buttare inutilmente risorse pubbliche indicherebbero una risposta netta in senso positivo, altrimenti voglio sia chiaro che la responsabilità di milioni gettati al vento ricadrà esclusivamente sul Governo nazionale. Nella nostra legge regionale, non a caso – conclude il Governatore del Veneto – si prevede esplicitamente la via dell’Election Day, ma temo che in questo Paese il concetto di risparmio e ottimizzazione della spesa esista solo nelle dichiarazioni d’intenti ”.

 

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