Notte di lavoro per i carabinieri del reparto operativo di Vicenza, che stanno cercando di ricostruire i particolari dell’omicidio di Davide Kari, 56 anni, morto dissanguato ieri dopo la sparatoria avvenuta in via Liguria al confine tra i comuni di Thiene e Zanè. Ci sarebbero quattro fermati, secondo indiscrezioni.
Un fatto di sangue che ha sconvolto l’Alto Vicentino e fa tornare alla ribalta il tema- rom, tanto dibattuto a livello nazionale.Sottoposto ad intervento chirurgico in serata, all’ospedale di Santorso, il fratello della vittima Vianello Kari, 43 anni. Non è in pericolo di vita ma anche lui è arrivato in gravi condizioni al pronto soccorso, dopo essere stato scaraventato davanti all’ingresso da un’autovettura.
Cosa sia accaduto in quei momenti di coprifuoco, con le pistolettate che partivano a raffica da parte di due famiglie nomadi che si trovavano in quello che è un piccolo accampamento, dove solitamente stazionano due-tre roulotte è al vaglio. Per gli investigatori dell’Arma la matassa da sbrogliare non è semplice: si sa quando si ha a che fare con nomadi, che si coprono a vicenda, che depistano con abilità, che vivono i un mondo tutto loro.
L’assessore alla Sicurezza ieri sera, ha cercato di stemperare gli animi dei thienesi, comprensibilmente provati da quanto accaduto in pieno giorno con quegli uomini che hanno scambiato la città per un far west.
‘In via Liguria non esiste un campo rom – ha detto il vicesindaco – si tratta di un piccolo accampamento, attaccato a Zanè. Sono state decine e decine i blitz delle forze della Polizia Locale, che spesso va a vedere cosa accade lì e per evitare, che le carovane stazionino oltre il dovuto’.
N.B.

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