Quello che ha rappresentato Matteo Lino Fornale per Thiene e per l’Atovicentino è stato racchiuso ieri pomeriggio, in quell’ultimo saluto così solenne e partecipato da parte di quei suoi concittadini che non sono voluti mancare al suo funerale. La funzione, che si è svolta al Duomo ed è stata officiata da Don Livio Destro, è stata sobria, nonostante la presenza di una delegazione dell’associazione Granatieri, di cui l’onorevole che avrebbe compiuto 100 anni a ottobre era presidente.
Toccanti e incisive le parole di Don Livio che ha descritto il parlamentare della Democrazia Cristiana come un uomo di grandi valori, a cominciare da quello smisurato senso di appartenenza alla Patria. Lo stesso che lo aveva fatto resistere quando era stato catturato e confinato nei campi di concentramento.
Nel 45, Fornale era rientrato a Thiene, dove aveva iniziato la sua carriera politica, che dopo una ‘gavetta’ si era evoluta in incachi alla Camera, con il ministro Andreotti di cui era grande amico.
Fornale ha fatto tanto anche per Thiene. Dalla dirigenza del Boldrini, a tempi in cui non c’erano le Ulss, alla creazione dell’aeroporto Ferrarin’.
Un grande uomo insomma, di quelli che nonostante gli impegni, aveva sempre una parola per tutti e sapeva dedicarsi alla famiglia, che non ha mai trascurato e che gli è stata vicino fino alla notte di lunedì scorso, quando gli occhi stanchi dell’onorevole Fornale si sono chiusi per sempre.
N.B.