Il gioco d’azzardo non scalda solamente gli animi dei giocatori, ma accende i toni della politica italiana col botta e risposta tra il consigliere regionale veneto Antonio Guadagnini di SiamoVeneto e la deputata Daniela Sbrollini del Pd.
A far accendere la miccia del botta e risposta tra i due non è tanto la lotta alla dipendenza del gioco, anzi fin qua gli intenti si accomunano per certi versi, ma il modus operandi messo in atto da SiamoVeneto di Guadagnini che definisca lo “Stato pusher dei giocatori d’azzardo”, scatenando la reazione della Sbrollini “Trovo gravissimo che si definisca lo Stato come spacciatore – continua la Sbrollini – L’immagine diffusa ovunque, di pessimo gusto, mostra una siringa con scritto a caratteri cubitali ‘drogati con moderazione’, mentre invece la politica sta facendo tanto contro la ludopatia”.
Una dichiarazione senza mezzi termini rilasciata dalla deputata che ha fatto subito replicare Guadagnini “La confusione dei termini nell’intervento della Sbrollini denuncia quale sia l’attenzione che l’attuale maggioranza dediche a questa piaga sociale – continua il capogruppo di SiamoVeneto – Al contrario, lo Stato non sta facendo proprio niente contro il gioco d’azzardo che ci guadagna con le entrate, in aumento nei prossimi anni”.
Difficile la conciliazione degli animi dei due, perché da un lato la Sbrollini difende a spada tratta l’operato del governo finalizzato a mantenere in vita il gioco d’azzardo in modo controllato e legale come la stessa dichiara “Va mantenuto in vita il mercato che però deve essere severamente controllato e regolamentato – continua – Se così non fosse, con certezza e in poco tempo, vi sarebbe un aumento esponenziale del gioco d’azzardo illegale, gestito da organizzazioni criminali o mafiose senza alcun controllo ed incasso da parte dello Stato, che si vedrebbe solo addebitare a suo carico enormi costi sociali”.
Dal canto suo Guadagnini rileva il bluff sostanziale alle misure del Governo per la riduzione delle slot machine presenti in territorio nazionale , facendo i conti in tasca allo Stato che stando alle sue dichiarazioni ne esce con le casse rimpolpate “La Sbrollini scrive del provvedimento per la riduzione delle attuali 400.000 slot: di ciò hanno recentemente scritto sia Avvenire che Gianantonio Stella, denunciandone il sostanziale bluff – calcando poi la mano – L’onorevole dice che sono stati stanziati 50 milioni di euro annui per contrastare i danni prodotti dall’azzardo, cifra assolutamente inadeguata a fronte dei quattro miliardi che lo stato incassa”.
Dalla semplice giocata alla dipendenza patologica (ludopatia) per molti giocatori rappresenta un destino incontrastabile, mettendo a rischio e perdendo dapprima le cose più banali per permettersi le giocate quotidiane, svendendosi tutto: macchina, casa, lavoro e famiglia. Una patologia che non sembra avere età, come emerso da una ricerca della società italiana di pediatrica dalla quale emerge che il 32% di 14 anni praticano con insistenza il gioco d’azzardo on line.
Il pensiero della Sbrollini è rivolto proprio ai giovani “Bisogna offrire ai ragazzi altre accattivanti possibilità di svago e di ritrovo prevenendo pericolose deviazioni sociali, lo si può fare ad esempio attraverso l’attivazione di percorsi educativi, culturali o sportivi in collaborazione con le scuole e con le famiglie”. Di avviso diverso Guadagnini “L’intervento dell’on. Sbrollini mi ha convinto una volta di più che serve un’azione forte e decisa contro questa piaga sociale, azione che continueremo a fare, perché noi riteniamo un nostro preciso dovere proteggere la salute dei nostri concittadini”.
Paola Viero