Lino Fornale avrebbe compiuto 100 anni il 15 ottobre. Non ce l’ha fatta a raggiungere questo traguardo. Si è spento ieri sera, nella sua abitazione, stretto dall’affetto dei suoi cari. La sua vita fatta di tre legislature ai tempi di Rumor, dei padri costituenti, delle campagne elettorali accese e piene di passione. Quelle dove la gente sta ai piedi del palco e ti applaude, credendo in cio’ che dici.  Deputato alla camera dal ’58 al ’68, con incarichi di rilievo nelle commissioni  Difesa e Agricoltura.

Quasi cento anni di vita piena, compresa una lunga prigionia durante la guerra, quando era un ufficiale e subì il dramma di essere ostaggio dei nazisti, girando per i campi di concentramento. Un periodo terribile, che raccontava spesso, per quelle sofferenze dovute alla fame e a quella condizione che non si augura al proprio peggiore nemico. Qualcosa che ti segna per sempre e il cui ricordo ha sempre caratterizzato la vita di un politico di quelli che non ne nasceranno più.

Uomo Dc, la vita lo aveva ricompensato con una lunga carriera politica, fatta di successi e incarichi come quello di presidente del Boldrini, quando ancora non esistevano le Ulss. Dopo la guerra, nel 1945, Fornale era tornato a Thiene provato, ma si iscrisse subito all’Azione Cattolica, iniziando quella che lui chiamava ‘gavetta, ‘vivaio’ della politica, che ha stimolo nella voglia di fare e nell’imitare chi si stima nell’operato. In un’intervista di qualche anno fa, l’onorevole faceva la differenza tra la politica di un tempo e quella degli anni moderni, dove, diceva, è più facile avere incarichi e poltrone.

Un thienese doc, un uomo saggio e accattivante.  Nonostante l’età  avanzata, c’è chi lo ricorda con una mente perfettamente funzionante.

Nel 1985, Lino Fornale riceve il Premio Thiene con questa motivazione: ‘All’Onorevole Lino Fornale, sensibile ed attento interprete dei problemi nazionali e locali. Protagonista per oltre un trentennio della vita amministrativa e politica della comunità thienese, ha saputo cogliere esigenze ed aspirazioni con intelligenza, entusiasmo e profonda umanità, dando testimonianza di impegno e coerenza al servizio degli ideali di democrazia e libertà. E’ stato protagonista dei tragici eventi della seconda Guerra Mondiale, sul fronte Greco-Albanese con il grado di Ufficiale, nel 3°Reggimento Granatieri e all’attribuzione per meriti di guerra di tre croci e dal distintivo d’onore per le ferite riportate in combattimento, la deportazione e l’internamento dopo l’8 settembre del ’43 in vari Lager della Polonia e della Germania. Presidente dell’Ospedale Boldrini di Thiene dal ’55 al ’74, è stato presidente dal ’80 del comprensorio Thiene-Arsiero formato da 24 comuni. Premio assegnato per la partecipazione e l’impegno alla vita della Città di Thiene, onorando compiti e ruoli di grande levatura‘.

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